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A Fidenza un convegno sul "Piano Caldo"

Si è svolto il 22 giugno. Presenti medici e operatori sanitari

Il Distretto Socio-Sanitario di Fidenza dell’Azienda Usl di Parma in collaborazione con il Centro etica ambientale di Parma (Cea) ha promosso un’iniziativa formativa indirizzata agli operatori sanitari allo scopo di fornire nuove basi conoscitive e orientamento per l’accesso e l’adeguato uso dei dati ambientali e socio-sanitari e rendere massimamente efficaci le azioni di prevenzione e di assistenza collegate alla gestione del "Piano Caldo".

L’incontro promosso dal Distretto di Fidenza è la prima concretizzazione del lavoro preparatorio gestito dal Cea, a cui hanno contribuito numerose istituzioni fra cui Arpae, Università di Parma, associazione Medici per l’ambiente (Isde), Ordine dei Medici della provincia di Parma - Commissione Ambiente e Federazione italiana medici pediatri dell’Emilia-Romagna, e che beneficia del sostegno di Fondazione Monte di Parma.

Gli effetti del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti e il loro controllo rappresenta una sfida epocale cui siamo chiamati a rispondere. Gli operatori del territorio costituiscono la “prima linea” delle azioni di prevenzione del sistema sanitario mirate a mitigare le conseguenze delle alte temperature sulla qualità della vita e sulla salute delle persone più vulnerabili dal punto di vista sanitario e sociale.

L’evento si è svolto il 22 giugno nella sala riunioni della Casa della Salute di San Secondo Parmense. Alta è stata la partecipazione degli operatori sanitari invitati, medici e non medici, con diversi ruoli nell’Ausl nei comuni e negli enti di assistenza alla persona.

Andrea Deolmi, direttore del Distretto di Fidenza, che fin dagli inizi ha supportato all’iniziativa del Cea, ha aperto i lavori ringraziando gli organizzatori e i relatori. Ha sottolineato la finalizzazione dell’evento alla formazione degli operatori sul "Piano Caldo distrettuale" per cominciare a guardare oltre la pratica delle informative. La maggior conoscenza del tema da parte degli operatori rappresenta infatti un fattore importante per la salute dei cittadini. Il messaggio deve essere dato da personale qualificato, che notoriamente viene ascoltato, e deve essere dato in modo appropriato sia come contenuti sia come modalità.

Rosanna Giordano del Dipartimento Cure primarie del Distretto di Fidenza, che ha curato l’organizzazione dell’evento, ha illustrato il programma degli interventi e detto dell’importanza di previlegiare la discussione anche per raccogliere contribuiti e osservazioni esperienziali da parte dei partecipanti.

Maurizio Impallomeni del Centro etica ambientale, già direttore dell'Area Igiene ambientale Dsp-Ausl Parma, ha svolto la relazione: “Cosa sappiamo riguardo agli effetti del caldo sulla qualità della vita e sulla salute”.

Giovanna Pirretti di Arpae ha parlato di “Accesso ai dati meteo-climatici e loro uso da parte degli operatori sanitari del territorio: stato ed evoluzione del sistema”.

 Natalia Sodano del Servizio Igiene e sanità pubblica - Dsp- Ausl Parma ha presentato una relazione su “La sorveglianza sanitaria locale sugli effetti dei cambiamenti climatici e l’impatto sulla salute”.

Veronica Bernardi (Asp del Distretto di Fidenza) e Alice Pagani (Comune di Busseto) del Gruppo operativo "Piano Caldo" del Distretto di Fidenza, in sostituzione della responsabile del Coordinamento territoriale, Daniela Egoritti, hanno fatto un intervento intitolato “Uno strumento per la mitigazione degli effetti: il piano caldo socio-sanitario distrettuale”.

La discussione conclusiva è stata arricchita dagli interventi di alcuni rappresentanti del partenariato organizzativo fra cui il Francesco Saverio Renzulli, coordinatore della commissione ambiente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Parma, e di Miriam Carluccio dell’Associazione Medici per l’ambiente (Isde).