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Cem, a Modena una giornata di formazione interagenziale

Arpae Emilia-Romagna e Arpa Lazio si sono confrontate sulle misure innovative dei campi elettromagnetici

Il 30 gennaio 2024 nella sede Arpae di Modena si è svolta una giornata di formazione e confronto congiunta fra Arpae Emilia-Romagna e Arpa Lazio, per condividere i risultati dell’esperienza di misure innovative dei campi elettromagnetici realizzata nel luglio 2023 presso un sito per la telefonia mobile a Latina (iniziativa che aveva coinvolto i tecnici delle agenzie ambientali di Lazio, Veneto ed Emilia-Romagna). 

“La giornata, organizzata in collaborazione con il Centro tematico regionale Agenti fisici di Arpae - sottolinea la responsabile del Servizio sistemi ambientali Area Centro di Arpae, Tiziana Melfi - è stata particolarmente proficua per tutti gli operatori presenti, grazie al clima di collaborazione e confronto instaurato e alle elevate competenze di entrambe le agenzie. Il confronto sulle tecnologie innovative è importante per garantire il monitoraggio e controllo ambientale in un settore in continua evoluzione, sia dal punto tecnico sia da quello normativo”.

Il sito di Latina è caratterizzato da impianti con segnali anche di ultima generazione, in particolare il segnale Lte (4G) in configurazione Tdd mMimo nella banda di frequenza a 2600 MHz. Nel corso della mattinata a Modena Barbara Notari di Arpae (in collaborazione con Massimo Tedeschini) ha illustrato l’attività di misura eseguita da Arpae Emilia-Romagna utilizzando, tra gli altri strumenti in dotazione, anche il nuovo analizzatore vettoriale acquisito nel maggio 2023, con l’utilizzo dei fondi del Piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc) collegato al Pnrr. 

I risultati dello studio sulla tipologia di segnale analizzata (che viene irradiato attraverso antenne attive massive-Mimo tipicamente utilizzate dai sistemi 5G) hanno portato alla conclusione che la formula di estrapolazione per il 4G stabilita dalla Norma CEI 211-7, attualmente utilizzata, non è idonea alla rilevazione della massima esposizione in un punto. Ha invece migliori risultati il protocollo proposto da Arpa Lazio nell’ambito del terzo Programma ministeriale Cem e replicato da Arpae durante la sessione di Latina, che prevede la misura vettoriale del segnale in condizioni di massima forzatura del traffico dati. 

Daniele Franci e Settimio Pavoncello di Arpa Lazio hanno proposto una panoramica sull’evoluzione tecnologica del segnale per comunicazioni mobili, dal 2G al 5G. Sono stati quindi approfonditi i concetti fondamentali per la misura dei nuovi segnali 5G Dss a 700 MHz, Lte Tdd massive-Mimo, 5G a 3700 MHz, fino alle onde millimetriche, nell’ottica di estrapolare il valore di campo nelle condizioni di massimo carico e determinare l’esposizione massima della popolazione ai fini di verificare il rispetto dei valori limite per il campo elettromagnetico. 

Nel pomeriggio si è svolta un'esperienza di misura presso la sede Arpae di Modena, anche attraverso l’uso dello strumento “scanner vettoriale” per la rete di telefonia, anch’esso acquistato da Arpae Emilia-Romagna con le stesse procedure del Pnc-Pnrr. Le misure hanno permesso di verificare che, pur in presenza di segnali “deboli” (le stazioni radio-base sono localizzate a distanza di oltre 400 m dal punto di misura), lo strumento permette di rilevare, oltre al livello di campo elettrico generato, anche le caratteristiche tecniche degli impianti che servono per l’estrapolazione al valore massimo del campo informazioni che devono normalmente essere richieste ai gestori.