Fiume Santerno, partito il monitoraggio
Parlare di fiumi in un momento in cui la siccità la fa da padrona, causa di una situazione meteorologica sempre più critica, ci permette ancora una volta di svegliare le nostre coscienze. Tra le concause dell’effetto serra - come sappiamo - vi è anche l’inquinamento e in questo caso poniamo la nostra attenzione sullo stato di salute dei nostri fiumi.
A Imola, il Centro d’eccellenza di educazione alla sostenibilità, Geol@b, promotore di questa materia nella vallata del Santerno, ha sviluppato l’idea di monitorare il Fiume Santerno (così si chiama il progetto che rientra nel programma triennale di Arpae 2018-2020), grazie all’impegno di Arpae Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna e Università di Bologna.
Da qualche anno, il monitoraggio del Fiume Santerno è diventato un appuntamento consolidato perché i docenti delle scuole partecipanti, impegnati insieme ai loro studenti, mettono ‘sulle rive’ competenze e manovalanza per analizzare l’acqua di questo fiume sempre più sofferente.
“Quest’anno - racconta Giacomo Buganè dell’Associazione Geolab - sono numerose le classi coinvolte degli istituti superiori e scuole medie di Imola e dintorni. Stiamo parlando degli istituti ‘Luca Ghini’, ‘Francesco Alberghetti’ e delle scuole medie di Imola, Toscanella e della vallata del Santerno (Borgo Tossignano, Castel Guelfo, Casalfiumanese)".
“La bontà di questo progetto di educazione alla sostenibilità - sottolinea Buganè - è la sensibilizzazione sullo stato di salute del territorio attraverso il coinvolgimento di giovani, che sono direttamente impegnati nelle analisi dei parametri biologici, chimici, fisici e batteriologici di queste acque. L’attività è iniziativa con 8 uscite svolte nel periodo 20-22 marzo e ne sono previste altre 5 tra il 9 e il 17 maggio”.
Geolab, peraltro, aveva scritto in autunno al presidio territoriale di Arpae per segnalare la grave situazione in cui versa il Santerno. In particolare si è segnalato la precarietà del fiume in località ponte Tosa. “Nel bacino superiore il livello è di 25/30 cm inferiore al corlo della diga, e il corpo della diga è completamente asciutto. Non si evidenzia alcun passaggio superficiale di acqua sul bordo superiore. Nel letto del fiume risulta la presenza di sistemi algali di lunghezza anche superiore al metro. In località ponte Acque minerali, a valle, la situazione evidenzia un deflusso adeguato del corso d´acqua”.
Insomma, come abbiamo già evidenziato la situazione non è certamente delle migliori e ben venga questa iniziativa denominata ‘Fiumi di primavera’, partita anticipando di qualche giorno la Giornata Mondiale dell’acqua, che si è svolta il 22 marzo scorso.