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Il 23 marzo è la giornata mondiale della meteorologia 2024

Il titolo dell'edizione di quest'anno è "In prima linea nell’azione a favore del clima"

Istituita nel 1961 per celebrare la nascita della World meteorological organization (wmo), la giornata mondiale della meteorologia ricorre il 23 marzo. Il tema di quest’anno è “At the frontline of climate action” (in prima linea nell’azione a favore del clima).

La wmo evidenzia che “Il cambiamento climatico è una minaccia reale e innegabile per l’intera umanità. Gli effetti sono già visibili e saranno catastrofici a meno che non agiamo adesso”. E' per questo motivo che l'obbiettivo di sviluppo sostenibile 13, cioè "intraprendere azioni urgenti per combattere il cambiamento climatico e i suoi impatti”, è alla base del progresso in tutti gli altri obiettivi di sviluppo sostenibile. Le previsioni meteorologiche e climatiche, unite al progresso scientifico, svolgono un ruolo importante nel raggiungimento di questo obbiettivo. Infatti, le previsioni contribuiscono ad aumentare la produzione alimentare e ad avvicinarsi al traguardo "fame zero". Un altro aspetto importante è rappresentato dall'integrazione tra le informazioni sul clima e gli studi epidemiologici al fine di comprendere e gestire al meglio le possibili malattie correlate al clima. Infine ci sono i moderni sistemi di allarme rapido, che sono in grado di aiutare a ridurre la povertà dando alla popolazione la possibilità di prepararsi e limitare l’impatto di condizioni meteorologiche estreme.

Il report pubblicato il 19 marzo 2024 dalla wmo contiene dati a dimostrazione del cambiamento climatico in atto. In sintesi, il 2023 è stato l’anno più caldo da quando sono disponibili le misurazioni (la stima aggiornata è una temperatura media globale di +1,45 gradi centigradi rispetto ai valori pre-industriali, con un margine di incertezza di ± 0,12 °C,).
Allo stesso tempo sono stati superati tutti i precedenti record di emissioni di gas serra, temperatura degli oceani, innalzamento del livello dei mari, perdita di ghiaccio marino in Antartide e ritiro dei ghiacciai.

L'inverno 2023-2024 Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna, come in altre regioni d’Italia e d’Europa, l’inverno meteorologico 2024, che copre il periodo da dicembre 2023 a febbraio 2024, è stato il più caldo dal 1961. Da quanto emerge dal dataset climatico Eraclito61, gestito dall’Osservatorio Clima di Arpae Emilia-Romagna e che copre il periodo 1961 ad oggi, nel trimestre appena passato tutte le variabili termiche hanno superato i valori massimi storici, con temperature medie, massime e minime mai registrate nella stagione invernale nel periodo di disponibilità dei dati.

Entrando nello specifico, la temperatura media regionale ha raggiunto un valore di 6,6 °C, superiore di +2,7 °C rispetto alla media del trentennio 1991-2020, e di +0,4 °C rispetto al precedente record, registrato nel 2020.
Le temperature massime hanno registrato un valore medio stagionale di 10,7 °C, superiore al clima recente di +3,1 °C e record della serie dal 1961.
Per le temperature minime si osserva uno scostamento leggermente inferiore, ma comunque elevato, con media di 2,5 °C rispetto ai 0,2 °C attesi.

Approfondimenti


Fonte: world meteorological day 2024