Strumenti utente

Inquinamento nel bacino padano, come contrastarlo?

Soluzioni e richieste a livello nazionale dalla conferenza Life Prepair di Venezia del 6 e 7 ottobre scorsi

Il 6 e 7 ottobre scorso, si è svolta la MidTerm conference del progetto Life Prepair, presso la sede dell’Arsenale di Venezia, evento dedicato a sviluppare e monitorare misure per contrastare l’inquinamento atmosferico del bacino padano.
Alla prima giornata hanno partecipato gli assessori di quattro Regioni partner di progetto: Irene Priolo per l’Emilia Romagna, capofila; Raffaele Cattaneo per la Lombardia, Matteo Marnati per il Piemonte e Gianpaolo Bottacin per il Veneto. È stato esplorato il lavoro svolto fino ad ora, oltre ad approfondire gli aspetti strategici e politici della lotta comune all’inquinamento atmosferico. La seconda giornata è stata dedicata all’utilizzo domestico delle biomasse legnose che rappresenta uno dei quattro ambiti di azione del progetto Prepair.
In generale l’evento ha evidenziato come il progetto Prepair stia svolgendo un ruolo chiave sia nella creazione di una comunità scientifica di riferimento che fornisce una preziosa base dati a supporto dei decisori politici; sia nello sviluppo e potenziamento di una strategia condivisa ed integrata a livello di bacino per il miglioramento della qualità dell’aria, che si nutre delle occasioni di confronto create dal progetto. Un forte richiamo ad un maggiore impegno del livello nazionale è venuto dalla tavola rotonda degli assessori del bacino padano che ha concluso i lavori del 6 ottobre.

Focus tecnico della prima giornata di lavori è stato un anno particolare come il 2020, nel quale il lockdown ha permesso di monitorare il bacino padano, per alcuni mesi, in una situazione assolutamente inedita e praticamente priva di traffico veicolare. Ciò ha comportato la sensibile diminuzione di alcuni inquinanti (NO2, NO, benzene), ma non del PM10 che ha una dinamica diversa da quella degli inquinanti gassosi, fortemente influenzata dalle condizioni meteorologiche. Durante il 2020, infatti, si è assistito comunque a episodi di superamento dei limiti, nonostante la forte riduzione del traffico veicolare. Per ottenere il rispetto dei valori limite di PM10, nella pianura padana, sarebbe necessario ridurre le emissioni dirette di particolato e di entrambi i suoi principali precursori (NOx e NH3). In prospettiva, le strategie di pianificazione prevedono di ridurre simultaneamente le emissioni primarie e i precursori del particolato, agendo su tutti i settori emissivi e sull’intero bacino padano.
Un settore di primaria importanza per il prossimo futuro è risultato il trasporto di merci, per il quale occorrerebbe una riduzione del trasporto su gomma a lunga distanza, un miglioramento della logistica per ridurre la movimentazione su gomma a media-breve distanza e una sostituzione dei vecchi veicoli commerciali pesanti e leggeri con veicoli a ridotte emissioni.

Un altro settore su cui intervenire è quello agricolo-zootecnico: occorre riequilibrare il rapporto tra produzione di composti azotati di origine zootecnica e la capacità ricettiva delle coltivazioni; introdurre sistemi di depurazione per l’eliminazione dei carichi in eccesso combinate con biodigestori; e applicare agli allevamenti animali una serie di misure che integrano l’alimentazione, la qualità dei ricoveri e le tecniche di spandimento.

Per l’industria e la produzione di energia, saranno necessari l’utilizzo delle migliori tecnologie nel settore industriale ed energetico; l’azzeramento dei combustibili fossili, l’incremento della ricerca di tecnologie pulite; la gestione dell’impatto sulla domanda di energia dovuto alla mobilità elettrica.

Infine, per il riscaldamento domestico, occorre implementare un generalizzato miglioramento dell’efficienza energetica (coibentazione) degli edifici nuovi ed esistenti, la sostituzione degli impianti a biomassa con tecnologie meno impattanti (pompe di calore); la sostituzione delle vecchie caldaie, stufe o camini aperti a biomassa, con sistemi di combustione più efficienti. Su questa tematica si è sviluppata la seconda giornata di lavori, chiusa da una tavola rotonda con i tecnici delle regioni di bacino. Dalla serie di interventi è emerso come in ciascun territorio del bacino, negli ultimi anni, siano state messe in atto diverse misure per incentivare una corretta gestione degli impianti domestici di combustione a biomasse: partendo dal censimento degli impianti esistenti, per proseguire con nuove norme più stringenti, con incentivi per la sostituzione degli impianti più obsoleti, con normative legate alla manutenzione ordinaria, in qualche caso anche con azioni indirette legate all’ambito forestale. Particolare attenzione è stata data da tutti i partner alle necessarie azioni di sensibilizzazione e comunicazione alla cittadinanza.

Scarica le presentazioni della Midterm Conference del 6 ottobre

Scarica le presentazioni della Conferenza sul consumo di biomassa domestica del 7 ottobre

Fonte: comunicato sul sito web Prepair

PER APPROFONDIRE
Cos'è il progetto Life PrePair