Piano aria regionale, online il monitoraggio intermedio del PAIR 2020
È disponibile online la relazione sul monitoraggio intermedio del Piano aria integrato regionale (PAIR 2020)che fa il punto sullo stato di avanzamento delle azioni del Piano all’anno 2018 e ne valuta l’efficacia per migliorare la qualità dell’aria, a metà periodo di validità dello stesso. Per la caratterizzazione e il monitoraggio delle misure, sono stati utilizzati degli indicatori utili per quantificarne lo stato di avanzamento e, dove possibile, per valutare la riduzione emissiva associata al loro grado di attuazione. I dati e le informazioni sono stati raccolti presso i vari soggetti responsabili dell’attuazione e del monitoraggio delle misure, cioè i Comuni e i Servizi regionali competenti nei diversi ambiti di intervento e nella gestione dei Fondi Strutturali europei.
I dati del monitoraggio intermedio del PAIR 2020
Al 2018 risultano in corso di attuazione il 74% delle misure, concluse il 18% e programmate l’8%. Le azioni valutate come “concluse” sono stabilite principalmente da prescrizioni di piano e norme regionali in materia di qualità dell’aria, che hanno trovato attuazione da parte dei soggetti pubblici, in particolare dei Comuni e loro Unioni, attraverso propri atti, e dei soggetti privati (cittadini e imprese). Le misure “programmate” non sono ancora state attivate o per mancanza di linee di finanziamento dedicate o perché sono pianificate o sono state posticipate per ragioni di opportunità, in momenti successivi. Molte delle azioni “avviate” sono legate a finanziamenti del POR FESR (Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale) o del PSR (Programma di sviluppo rurale) della programmazione 2014-2020 e continueranno a trovare attuazione anche oltre il 2020, fino alla scadenza fissata per l’utilizzo di questi fondi.
Le risorse stanziate per l’attuazione del PAIR 2020 ammontano a oltre 300 milioni di euro.
Le stime di riduzione emissiva a metà periodo di attuazione del Piano mostrano che per composti organici volatili e ammoniaca è stata raggiunta nel 2018 una riduzione di circa il 50% delle emissioni rispetto a quanto previsto al 2020, mentre per il biossido di zolfo si arriva al 71%.Per gli ossidi di azoto e il particolato, invece, la riduzione stimata al 2018 è rispettivamente del 25% e 33%. Per il PM10 i settori più deboli nell’attuazione risultano il traffico e l’agricoltura e per gli NOx principalmente agricoltura e industria. Le azioni sono comunque ancora in corso per tutti i settori ed essendo legate a fondi il cui utilizzo travalica l’orizzonte di piano, saranno concluse successivamente al 2020. È quindi necessario attenderne la piena implementazione per effettuare la valutazione conclusiva dell’efficacia delle stesse.Il confronto tra la riduzione delle emissioni che risulta dal monitoraggio del Piano al 2018 (scenario PAIR monitoraggio), con le emissioni presenti prima dell’avvio del piano (scenario baseline al 2010) e con le emissioni attese una volta applicate tutte le misure (PAIR scenario al 2020), indica come gli effetti delle azioni fino ad ora implementate stiano portando verso gli obiettivi posti per i diversi inquinanti.Va considerato, inoltre, che nello stesso periodo di azione del PAIR 2020 stanno trovando attuazione anche i piani delle altre Regioni del bacino padano, in particolare di quelle che maggiormente contribuiscono all’inquinamento di fondo della nostra regione, quali Lombardia e Veneto.
Cos'è il PAIR 2020
Il PAIR 2020, approvato nell’aprile del 2017, prevede per il raggiungimento dei valori limite di qualità dell’aria, l’attuazione di oltre 90 misure nei settori più impattanti sulla qualità dell’aria (trasporti, energia, combustione di biomasse, agricoltura ed attività produttive), fornendo indicazioni agli specifici strumenti di pianificazione e programmazione, per orientarli all’obiettivo comune di riduzione delle emissioni in atmosfera e quindi della tutela della salute. Il Piano produce i suoi effetti proprio attraverso l’attuazione delle misure previste. È fondamentale, pertanto, il loro monitoraggio e la valutazione dei loro effetti sulle emissioni in atmosfera e sulla qualità dell’aria, così da orientare le scelte della pianificazione e indirizzare le risorse sulle strategie più efficaci. Dal monitoraggio derivano anche le informazioni per la comunicazione verso i cittadini e per rispondere all’obbligo di rendicontazione alla Commissione Europea, che viene effettuata annualmente, come previsto all’art. 19 del d.lgs. 155/2010.Ogni anno, inoltre, viene pubblicato da Arpae il rapporto annuale sullo stato di qualità dell’aria, che riassume gli andamenti degli inquinanti nel tempo e fornisce riscontro all’efficacia delle azioni attuate o in corso di attuazione. Visti però i complessi meccanismi che sono alla base della formazione e trasformazione degli inquinanti in atmosfera e la forte influenza dei parametri meteorologici, spesso non si può correlare direttamente l’evoluzione dei livelli di qualità dell’aria all’effetto delle specifiche misure. Per valutare il miglioramento della qualità dell’aria sul territorio regionale, ottenuto con l’applicazione di un set di misure integrate e sinergiche, va quindi considerato un orizzonte temporale più ampio di quello annuale, analizzando i trend pluriennali delle concentrazioni. Per questo il Piano prevede che venga effettuato anche un monitoraggio pluriennale sullo stato di attuazione delle azioni “a metà del periodo di validità del PAIR...(ovvero entro il terzo anno di entrata in vigore del piano)”.
PER APPROFONDIRE:
Relazione monitoraggio intermedio del PAIR 2020
Piano aria regionale PAIR 2020 - Cosa fa la Regione e documenti utili