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Qualità dell'aria, ancora criticità per l'ozono nell'estate 2023

L'analisi della stagione estiva mostra un miglioramento, ma la situazione è ancora critica. Superamenti anche a ottobre

Il 30 settembre si è conclusa la stagione estiva per il monitoraggio dell’ozono ai sensi del D.Lgs 155/2010; tale norma prevede che le concentrazioni di questo inquinante siano elaborate in indicatori relativi alla protezione della salute umana e della vegetazione e confrontate con i limiti normativi. L'analisi dei valori ha tuttavia preso in considerazione anche il mese di ottobre, in quanto le anomale condizioni meteorologiche hanno per la prima volta portato a superamenti dei valori normativi in questo periodo, solitamente non interessato da alte concentrazioni di ozono. 

Il periodo preso in esame ha mostrato dunque condizioni critiche per l’ozono. La stagione dell’ozono nel 2023 è iniziata dopo rispetto al 2022 ma si è protratta sino a metà ottobre. L’andamento delle condizioni meteorologiche estive e di inizio autunno del 2023 sembra spiegare i valori elevati osservati nel periodo. Gli episodi acuti, che hanno comportato il superamento della soglia di informazione, sono avvenuti essenzialmente nell’area occidentale della regione. Diffuso è invece ancora il superamento dell’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana; tuttavia oltre la metà delle stazioni ha registrato un numero di superamenti consistentemente inferiore nel 2023, rispetto a quelli del 2022. 

Per quanto riguarda gli episodi critici, con superamento della soglia di informazione, il 2023 ha visto un numero inferiore di superamenti rispetto a quelli registrati nel 2022, in particolare nei mesi di giugno e luglio. La minore intensità della criticità nel 2023 dipende dall’andamento delle condizioni meteorologiche del periodo estivo.

Valore obiettivo a lungo termine per la salute umana

Nel 2023 la stagione dell'ozono è iniziata dopo rispetto al 2022. I primi superamenti del valore obiettivo a lungo termine per la salute umana (massima media mobile giornaliera su 8 ore - 120 μg/m3) sono stati infatti registrati l’8 aprile nella stazione di Savignano sul Rubicone (FC), mentre nel 2022 i primi superamenti erano stati rilevati già a partire dal mese di marzo.

Per la prima volta a partire dal 2012, anno in cui la rete regionale della qualità dell’aria ha assunto l’attuale assetto, sono stati registrati dei superamenti dell’obiettivo a lungo termine per la salute umana nel mese di ottobre, non incluso dalla normativa nella stagione estiva (aprile-settembre). Tali superamenti (in diverse stazioni regionali) sono dovuti a marcate condizioni meteorologiche di stabilità atmosferica, del tutto simili a quelle estive. Questa è una novità per un inquinante prettamente estivo.
Al 31 ottobre il massimo numero di superamenti, 90, è stato registrato nella stazione di fondo urbana di Parco Montecucco/Piacenza. In generale i maggiori superamenti si sono avuti nella parte ovest della Regione.
Una sola stazione, Castelluccio/Alto Reno Terme (BO), non ha fatto registrare alcun superamento dell’obiettivo a lungo termine per la salute umana.

Superamenti della soglia di informazione (180 μg/m3)
La stessa situazione si è verificata per i superamenti della soglia di informazione (180 μg/m3). I primi superamenti sono stati registrati il 22 giugno, un mese dopo quanto
avvenuto nel 2022, durante il quale il primo superamento era avvenuto il 20 maggio.
I primi superamenti sono avvenuti in corrispondenza del primo dei 4 episodi acuti di ozono verificatisi nel periodo estivo del 2023 (22-27 giugno, 9-11 luglio, 23-25 agosto, attorno al 12 settembre). Durante questi episodi le concentrazioni di ozono sono state superiori anche a 200 μg/m3 (26 giugno a Parco Montecucco/Piacenza, 10 luglio a Giardini Margherita/Bologna, entrambi per una sola ora), senza però mai raggiungere i 240 μg/m(soglia di allarme che deve essere superata per almeno 3 ore consecutive). Il mese di settembre ha visto superare la soglia di informazione solamente per il giorno 12 in due stazioni nella parte occidentale della regione (Lugagnano e Castellarano).

Nuovi studi per approfondire la conoscenza 

Occorre tenere in considerazione la fenomenologia complessa che caratterizza questo inquinante, la non linearità dei fenomeni associati alla produzione e alla distruzione della molecola di ozono. La relazione tra la concentrazione dei due principali gruppi di precursori, ossidi di azoto (NOx) e composti organici volatili (VOC), e la produzione di ozono troposferico è molto complessa da valutare, la sua comprensione e corretta definizione è fondamentale, ed è per questo che Arpae si è dotata di un misuratore di VOC, installato in una stazione di fondo urbana, le cui misure in continuo potranno permettere di colmare la lacuna conoscitiva e di capire se stia cambiando qualcosa nella dinamica dei processi.

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