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Qualità dell'aria, l'andamento dell'ozono nel periodo estivo

L'analisi della stagione estiva mostra minori criticità per gli episodi acuti

Il 30 settembre si è conclusa la stagione estiva per il monitoraggio dell’ozono ai sensi del D.Lgs 155/2010; tale norma prevede che le concentrazioni di questo inquinante siano elaborate in indicatori relativi alla protezione della salute umana e della vegetazione e confrontate con i limiti normativi.

Nonostante il periodo giugno – agosto 2024 sia stato la quarta estate più calda dal 1961, non vi sono state condizioni estremamente critiche per l’ozono. Ciò è dovuto in generale alla mancanza di episodi acuti in tutto il periodo, periodo che ha segnato sì temperature molto elevate, ma queste situazioni sono state intervallate da eventi temporaleschi, che hanno fatto si che non si instaurassero durature condizioni favorevoli alla formazione di ozono. Ciò si traduce in un minor numero di ore di superamento della soglia di informazione, superamenti avvenuti pressoché totalmente nell’area occidentale della regione. Diffuso ancora il superamento dell’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana. In particolare, nei mesi di luglio e agosto è stato registrato un sostanziale maggior numero di superamenti rispetto a quelli osservati nel 2023, soprattutto nell’area orientale della regione.

La minore intensità della criticità nel 2024 dipende dall’andamento delle condizioni meteorologiche del periodo estivo. Occorre comunque tenere in considerazione la fenomenologia complessa che caratterizza questo inquinante, la non linearità dei fenomeni associati alla produzione e alla distruzione della molecola di ozono. La relazione tra la concentrazione dei due principali gruppi di precursori, ossidi di azoto (NOx) e composti organici volatili (VOC), e la produzione di ozono troposferico è molto complessa da valutare, la sua comprensione e corretta definizione è fondamentale, ed è per questo che Arpae si è dotata di un misuratore di VOC, installato in una stazione di fondo urbana, le cui misure in continuo potranno permettere di colmare la lacuna conoscitiva e di capire se stia cambiando qualcosa nella dinamica dei processi.

Superamenti dell’obiettivo a lungo termine per la salute umana (massima media mobile giornaliera su 8h - 120 µg/m3)
Nel 2024 i primi superamenti sono stati registrati a metà aprile in diverse stazioni della rete regionale della qualità dell’aria.
Una sola stazione, Castelluccio/Alto Reno Terme – BO, non ha fatto registrare alcun superamento dell’obiettivo a lungo termine per la salute umana.

Superamenti della soglia di informazione (180 µg/m3 )
I primi superamenti della soglia di informazione sono stati registrati il 16 luglio, diverso tempo dopo rispetto ai due anni precedenti. La differenza rispetto ai due anni precedenti è da imputare alle condizioni meteorologiche dei mesi di maggio e giugno e della prima decade di luglio che non hanno favorito l’instaurarsi di condizioni favorevoli alla formazione dell’inquinante.
La stagione estiva del 2024 non è stata caratterizzata da rilevanti episodi acuti di ozono, come invece accaduto nei due anni precedenti. Le concentrazioni di ozono hanno raggiunto anche valori elevati (superiori a 200 µg/m3 ) a cavallo tra luglio e agosto, ma i superamenti sono stati isolati nel tempo, non si è avuto il perdurare di concentrazioni superiori alla soglia di informazione. Infatti il numero di superamenti di tale soglia è molto basso: il totale numero di ore di superamento è stato di 33 contro le 78 del 2023 e le 172 del 2022.

La soglia di allarme (240 µg/m3 superata per almeno 3 ore consecutive) non è mai stata superata.

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