Reattore nucleare cinese ha superato le temperature del Sole
Un team di scienziati dell’Istituto cinese di fisica ha reso noto che a fine 2018 è riuscito a far raggiungere la temperatura record di 100 milioni di gradi Celsius al plasma contenuto nel reattore Experimental Advanced Superconducting Tokamak (East) di Hefei. Questa sarebbe una delle condizioni essenziali per realizzare impianti a fusione nucleare.
Il mondo ha bisogno di nuove fonti energetiche altamente efficienti. La fusione è il futuro energetico, che oltretutto, a differenza della fissione nucleare che produce pericolosi rifiuti radioattivi, genera come scarto principale di reazione atomi di elio. Ma bisognerebbe padroneggiare il processo di fusione nucleare: quella cascata di reazioni che avviene all’interno delle stelle, per cui gli atomi d’idrogeno fondono i propri nuclei liberando una grandissima quantità di energia. Il problema è che sulla Terra è molto difficile raggiungere temperature sufficienti ad innescare il processo. Occorrono reattori speciali. Uno di questi è l’impianto cinese “tokamak”. Alto 11 metri, con un diametro di 8 e un peso di 360 tonnellate, il reattore al suo interno è composto da magneti e da un anello che contiene isotopi pesanti dell’idrogeno (deuterio e trizio). L’idrogeno, riscaldato con potenti correnti elettriche e controllato dai magneti, perde gli elettroni, forma un plasma e libera energia che teoricamente può essere sfruttata per alimentare turbine a vapore per produrre elettricità. Il team cinese ha affermato di aver raggiunto il record di 100 milioni di gradi Celsius grazie a diverse tecniche per riscaldare-controllare il plasma per qualche secondo. Il lavoro, ovviamente, non è finito: l’East ha fornito la prova che raggiungere il record di 100 milioni di gradi Celsius è possibile e molto probabilmente costituirà un campo di prova per l’International Thermonuclear Experimental Reactor (Iter), il prossimo grande esperimento globale dedicato alla fusione nucleare. In fase di costruzione nel Sud della Francia, Iter è una collaborazione di ben 35 nazioni (tra cui la Cina) e consisterà in una struttura sperimentale per produrre energia di fusione e sfruttarla per produrre elettricità.
Infine si ricorda che anche Enea è un attore di spicco nel campo della fusione nucleare, in particolare per la realizzazione del polo scientifico-tecnologico sulla fusione nucleare tra i più avanzati al mondo. Nel 2018 è stato avviato un importante progetto operativo presso il Centro Ricerche ENEA di Frascati sull’esperimento DTT (Divertor Tokamak Test), che prevede investimenti pubblici e privati per complessivi 500 milioni di euro, l’impiego di oltre 1.500 persone altamente specializzate e rilevanti ricadute a livello territoriale e nazionale. Entro il 31 gennaio 2019 verrà firmata un’apposita Convenzione per disciplinare nel dettaglio tempi e modalità di intervento della Regione Lazio nell’ambito della programmazione complessiva della realizzazione della DTT, la cui responsabilità è in capo all’ENEA con anche il coinvolgimento di istituzioni di ricerca, università, imprese e PMI impegnate nei settori della superconduttività, della meccanica di precisione, dell’elettronica di potenza e dei materiali e componenti ad alta tecnologia.