Riesame della rete per la rilevazione della qualità dell'aria
Le concentrazioni di monossido di carbonio e di benzene rilevate nelle stazioni da traffico dell’Emilia-Romagna risultano essere, da diversi anni, molto contenute, sia nei valori medi sia nei massimi orari, al punto che, tali inquinanti, insieme al biossido di zolfo, possono considerarsi non più rilevanti in Emilia-Romagna.
Per questi motivi è possibile ridurre i punti di misura presenti sul territorio. Infatti, in base al D.Lgs. 155/2010 non vige l’obbligo di valutazione della qualità dell’aria mediante misurazione in siti fissi. In ottemperanza a questa norma la Regione ha provveduto all’aggiornamento del programma di valutazione, mediante la DGR 1135/2019 “Approvazione del progetto di riesame della classificazione delle zone e degli agglomerati della Regione Emilia-Romagna ai fini della valutazione della qualità dell’aria”.
Quindi dal 1 gennaio 2020, verranno spenti 5 degli 11 sensori che rilevano il monossido di carbonio e 2 degli 11 sensori che rilevano il benzene.
Di seguito i sensori che non saranno più attivi dal 1 gennaio 2020:
Stazione Montebello (Parma): monossido di carbonio
Stazione Giardini (Modena): monossido di carbonio
Stazione San Francesco (Fiorano Modenese): monossido di carbonio e benzene
Stazione De Amicis (Imola): monossido di carbonio e benzene
Stazione Isonzo (Ferrara): monossido di carbonio
Stazione Roma (Forlì): monossido di carbonio
La rete regionale della qualità dell’aria resta sostanzialmente invariata nella struttura e soddisfa sia i criteri normativi, sia le esigenze modellistiche e di rappresentatività del territorio.