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Fibre

Le fibre vetrose sintetiche, conosciute in passato come fibre vetrose artificiali (MMVFs), sono materiali inorganici fibrosi con struttura molecolare amorfa (vetrosa, cioè non cristallina), prodotti a partire da vari tipi di minerali. Queste furono introdotte in commercio fin dagli inizi del XX secolo e con il tempo hanno subito parecchie evoluzioni.
Il declino nell'uso dell'amianto ha ulteriormente stimolato un incremento nell'uso delle MMVFs. Attualmente sono conosciute oltre 30mila utilizzazioni commerciali delle MMVFs, con un uso sempre più diffuso nel settore dell'isolamento termoacustico e come materiale di rinforzo nei prodotti plastici e nell'industria tessile. Nel 2001 sono stati stimati livelli di produzione annuale che superano 9 milioni di tonnellate (Iarc, 2002).
Una caratteristica delle fibre vetrose, che le differenzia dalle fibre minerali naturali (in particolare dall'asbesto), consiste nell'impossibilità di separarsi longitudinalmente in fibrille di più piccolo diametro. Esse si spezzano solo trasversalmente producendo frammenti più corti, di conseguenza i diametri delle fibre a cui possono essere esposti i lavoratori e utilizzatori dipende solo dalla distribuzione dimensionale dei diametri nel manufatto originale, mentre le lunghezze sono influenzate dal tipo di interventi meccanici a cui viene sottoposto il manufatto.
I principali rischi per la salute derivano dai potenziali effetti a lungo termine (IARC, vol 81, 2002). L'immissione sul mercato dei cosiddetti materiali sostitutivi dell'amianto e le nuove disposizioni sull'etichettatura delle Fibre Minerali Vetrose (MMVFs) hanno determinato una crescente richiesta, da parte dei servizi di prevenzione delle Aziende USL, di analisi dei materiali per la verifica di quanto riportato nelle schede tecniche dei materiali stessi. Il metodo di riferimento è dell'European Chemical Bureau (ECB) DRAFT4 (Length Weighted Geometric Mean Diameter of Fibres) metodica svolta con la tecnica della microscopia elettronica a scansione (SEM), recepito dal Ministero della Sanità nel 2009 e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.