Clima di riferimento
Nei prodotti climatici di Arpae, la variabilità del clima è descritta con mappe o grafici di anomalie di indici meteo-climatci. Le anomalie sono calcolate come differenze fra il valore dell’indice e la sua media su un periodo di riferimento sufficientemente lungo, che cambia a seconda del prodotto considerato, così da rendere l'informazione più fruibile, più dettagliata, ma anche più confrontabile con altre fonti.
Nella letteratura scientifica è specificato che il confronto diretto fra valori climatici di periodi diversi è possibile unicamente tramite archivi di dati che utilizzino una rete osservativa coerente, di buona qualità e il più possibile simile a se stessa nel tempo per tutto il periodo coperto, anche a scapito del dettaglio spaziale. L’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) suggerisce di privilegiare, quando possibile, il clima di riferimento 1991-2020.
In Emilia-Romagna, gran parte dell’attuale rete di monitoraggio è stata installata a fine anni ‘80, sono quindi disponibili più dati per il trentennio recente (1991-2020), rispetto al periodo di riferimento precedente (1961-2020). Per questo motivo e per seguire le linee guida della WMO, nella maggior parte dei prodotti climatici realizzati da Arpae, il clima di riferimento utilizzato è il 1991-2020. Le banche dati utilizzate e, in alcuni casi, il clima di riferimento stesso, possono variare per i motivi e criteri illustrati in seguito.
Le banche dati dell'Osservatorio Clima utilizzate per i prodotti climatici sono i dataset Eraclito61 ed Eraclito91 che coprono rispettivamente i periodi 1961-oggi e 1991-oggi.Per costruire questi archivi è stato necessario utilizzare solo una parte dei dati a disposizione, quelli cioè che soddisfano caratteristiche di buona continuità temporale e di qualità del dato, a discapito del dettaglio spaziale. Eraclito91 copre un periodo più breve ma con un dettaglio spaziale maggiore rispetto al dataset Eraclito61. La scelta del dataset di partenza per realizzare i prodotti climatici dipende proprio dalla necessità di privilegiare l’aspetto temporale o l’aspetto spaziale.
Le mappe di anomalia nei bollettini mensili e nel Rapporto IdroMeteoClima annuale sono tutte realizzate utilizzando il dataset Eraclito91.
I grafici climatici e tutti i grafici che rappresentano l'andamento climatico di lungo periodo a scala regionale o di macroarea (come le pillole e i grafici del bollettino mensile) sono realizzati utilizzando il dataset Eraclito61.
Il monitoraggio meteorologico predilige il dettaglio spaziale rispetto alla lunghezza della serie storica. Per i prodotti meteorologici e agrometeorologici, come le mappe di contenuto idrico del suolo nel bollettino mensile, si utilizza quindi il dataset ERG5, che copre il periodo 2001-oggi, ma che è generato utilizzando un numero maggiore di stazioni meteorologiche (anche se non costante nel tempo). In questo caso il periodo di riferimento usato per calcolare le anomalie è il 2001-2020. Questa scelta risponde all'esigenza di confrontare fra loro i valori di indici climatici appartenenti a un periodo recente e maggiormente vicino al sentire comune degli utenti che, quindi, potranno più facilmente utilizzare le informazioni così proposte nelle pratiche agronomiche. Questa scelta permette di descrivere la variabilità climatica dell’Emilia-Romagna includendo anche gran parte delle grandezze agro-meteorologiche, monitorate dalla fitta rete di strumenti osservativi automatici messi in campo nella regione. Questa rete strumentale ha cominciato a coprire uniformemente il territorio regionale proprio a partire dal 2001, consentendo la restituzione agli utenti di informazioni climatiche con un buon dettaglio spaziale.
Per le portate dei fiumi e le rispettive anomalie, il periodo di riferimento varia a seconda della disponibilità di dati storici sulle sezioni dei diversi corsi d'acqua, privilegiando la lunghezza della serie.