La Scuola in Natura
Le potenzialità educative di un contatto diretto con la natura sono note da almeno un secolo. ll contatto con la natura, fin dalla prima infanzia, è inteso come occasione di esperienza diretta che collega le persone con i sistemi ambientali, sviluppando conoscenze, empatia, benessere e consapevolezza. È dunque alla base del benessere psico-fisico e la sua mancanza, come riconosciuto a livello internazionale può portare a disturbi dovuti a ‘deficit di natura’ (scarsità di esperienze quotidiane di libertà, di movimento e pensiero; progressiva perdita di contatto spontaneo con ambienti e animali; una vera e propria frattura con la natura coltivata), soprattutto nella fascia 0-6.
Nei mesi di pandemia del 2020 e nel conseguente lockdown una cosa ha colpito tutti, non soltanto tra gli addetti ai lavori e negli ambiti più specializzati, è il riferimento, per ragioni prima di tutto sanitarie, a un modello di scuola che si svolgesse in parte, finalmente, anche all’aperto, negli spazi verdi scolastici e altrove. Le esperienze all’aperto che passano attraverso l’osservazione, la scoperta e la conoscenza della natura sono una pratica importante, oltre che un approccio molto fecondo all’insegnamento, e preparano a osservare anche tutto il resto (ciò che non è natura) con occhi diversi, insegnano a farsi domande, a formulare ipotesi ragionate, impongono di interrogarsi sulla realtà in cui si vive e sulla sua complessità. In una parola i bambini (e non solo) acquisiscono, in modo naturale e contestualizzato ai propri bisogni, quelle competenze trasversali ormai indispensabili per affrontare il mondo di oggi, in tutte le dimensioni della nostra vita e della conseguente sua sostenibilità qualitativa.
Per questo è necessario ripensare radicalmente al rapporto tra ‘dentro’ e ‘fuori’, prima di tutto in ambito scolastico, ripensando e riprogettando luoghi e relazioni a partire dai cortili e giardini scolastici, e favorire l’esplorazione dell’ambiente esterno del territorio di appartenenza anche in ambito extrascolastico. Il progetto ‘La scuola in natura’ nasce nel 2011 e si sviluppa a partire dall’imprescindibilità del contatto diretto con la natura avendo sempre al centro i bambini (e gli adulti) come autori e coautori dei propri apprendimenti. Tema e metodologie educative fanno riferimento al Programma Infeas 2020/22 e in particolare all’Area di azioni integrate 3: Ambiente e ben-essere che si innesca con l’Agenda 2030 e gli specifici SDGs 3 e 11.
Il progetto pensato per bambini e ragazzi da 0 a 13 anni, si rivolge in primo luogo ai responsabili e agli educatori ambientali dei Ceas, ai coordinatori pedagogici, a educatori, insegnanti e collaboratori dei servizi d’infanzia e nido, ai dirigenti scolastici, professori e personale ausiliario degli istituti comprensivi e alle famiglie. Il progetto prevede il coinvolgimento di amministratori locali, pediatri di comunità, associazioni, biblioteche, cittadini.
L’obiettivo è quello di implementare e consolidare in ambito didattico le opportunità offerte dall’ambiente naturale e dal territorio, favorendo un contatto quotidiano tra i bambini e la natura. La natura è un contesto potente per il benessere psicofisico di grandi e piccoli e rappresenta dunque anche un’opportunità di prevenzione e promozione della salute.
PER APPROFONDIRE
- Convegno 'La scuola in Natura'- 27 ottobre 2022, Bologna
- Convegno 'La scuola in Natura'- 13 aprile 2023, Bologna
- Formazione-Ricerca
- Proposta sulla riapertura scuola post Covid, a cura di RES e Villa Ghigi
- La scuola nel bosco
- Rete scuole all’aperto
- Video ‘La Scuola in Natura 2020’
A CHI RIVOLGERSI (referenti del progetto)
Stefania Bertolini – sbertolini@arpae.it – 331 4009941 – CTR Educazione alla sostenibilità Arpae