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Siccità, ad aprile piogge ancora insufficienti

Indicatori di siccità negativi e deficit di precipitazione al 50%

La situazione relativa alla siccità in Emilia-Romagna permane critica e di estrema carenza. Le piogge cadute nella prima decade di aprile (utili alla germinazione di piante e colture), hanno mitigato solo in parte le anomalie e il deficit di precipitazione è, ad oggi, del 50%. Le zone maggiormente in sofferenza sono i rilievi occidentali e la pianura bolognese e ferrarese.
La Regione Emilia-Romagna, vista la situazione in atto, ha anticipato di un mese l’applicazione del Deflusso minimo vitale (Dmv) estivo dei fiumi, regime che solitamente è in vigore a partire dal 1° maggio. “La decisione è stata assunta considerando le scarse precipitazioni, che hanno causato ridotti regimi idrologici- ha commentato l’assessora regionale all’Ambiente, Irene Priolo-. L’obiettivo è permettere la costituzione di scorte idriche, da utilizzare quando aumenteranno le necessità di irrigazione delle colture. Il tutto senza compromettere naturalmente la qualità ambientale degli ecosistemi” (Fonte Regione Emilia-Romagna).

Anche gli altri indicatori di siccità permangono negativi, vediamo il dettaglio:

Il periodo compreso tra l’1 ottobre 2021 e il 31 marzo 2022 ha visto precipitazioni medie regionali inferiori alla norma, confrontabili con gli anni 2017 e 2019, e lievemente superiori a quelle registrate nelle annate più critiche (2002, 2007 e 2012). La precipitazione media “cumulata” regionale è risultata notevolmente più bassa delle attese climatiche, configurandosi come sesto valore più basso a partire dal 1962.
Il bilancio idroclimatico regionale del periodo ottobre 2021-marzo 2022 è caratterizzato da valori molto inferiori a quelli tipici del periodo. I livelli sono paragonabili, in gran parte del territorio regionale di pianura, a quelli climatici caratteristici di fine giugno-inizio luglio e simili a quelli osservati nelle annate siccitose 2006-2007 e 2011-2012. In alcune aree dell’appennino di Piacenza e Parma (macroarea G) e nella provincia di Ferrara (macroarea D) i valori sono già inferiori o prossimi al 5° percentile, cioè prossimi ai più bassi della serie storica 1961-2022 (vedi grafico).
L’andamento delle temperature ha manifestato oscillazioni nella norma del periodo con rialzi evidenti a partire dal mese di febbraio 2022, e successivi picchi negativi e positivi nel successivo mese di marzo.
A partire dalla stagione autunnale sono state osservate sui fiumi regionali portate nel complesso inferiori alle medie storiche, con anomalie negative maggiormente significative nel mese di novembre, mentre nella stagione invernale (gennaio-febbraio-marzo 2022) i deflussi sono risultati inferiori alle medie storiche, con valori tipici del periodo estivo. L’andamento delle portate osservate nel trimestre gennaio-febbraio-marzo 2022 è risultato pertanto complessivamente confrontabile con l’andamento medio del periodo maggio-giugno-luglio. Le piogge cadute in aprile hanno solo in parte attenuato la situazione di carenza che rimane prossima ai minimi storici, in particolare per il fiume Po.
La situazione di aridità dei suoli, è significativa soprattutto nella provincia di Ferrara, in cui si raggiungono valori prossimi al Punto di Appassimento (PAP), di conseguenza la necessità di irrigare è assoluta.
Le previsioni meteorologiche, per i prossimi 15 giorni e per il mese di maggio, non escludono possibili episodi di pioggia, in quantità vicina o lievemente inferiore ai valori climatologici attesi. I quantitativi non saranno pertanto in grado di modificare l’attuale situazione di carenza idrica, ma l’acqua comunque attesa potrà essere prelevata e accumulata senza compromettere lo stato complessivo dei fiumi. Sulla situazione in atto vedi anche:


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