Angiosperme
Il nome angiosperme deriva dalla parola greca composta da aengeion: involucro e sperma = seme. Il termine allude a piante a "seme nascosto" poiché il seme è racchiuso e protetto dentro il frutto. Si parla anche di Antofite, da anthos= fiore: ecco perché è consuetudine parlare delle angiosperme come di piante con fiori.
Le angiopserme comprendono circa 230.000 specie diverse (più della metà delle piante superiori conosciute) e la loro classificazione è molto articolata, complessa e non ancora perfettamente definita.
Le angiosperme sono le più diffuse sulla terra e rappresentano la maggior parte dei paesaggi naturali. Sono piante legnose o erbacee provviste di radice, fusto e foglie, organi che si sono specializzati per adattarsi agli habitat più diversi: dalle regioni desertiche a quelle artiche, su tutti i tipi di terreno e addirittura anche in acqua.
Le foglie possono avere forme variabilissime, con nervature parallelinervie o retinervie; possono essere persistenti (pluriannuali) o caduche e, sulla base di questo, le angiosperme si distinguono in:
- piante sempreverdi, con foglie persistenti
- caducifoglie, che ogni anno rinnovano tutte le foglie.
La caratteristica distintiva delle angiosperme è il fiore, l'organo riproduttivo che esplica la sua funzione producendo i semi e che assicura la continuità e la diffusione della specie. I fiori delle angiosperme possono essere: singoli, se sullo stesso peduncolo si ha un solo fiore, o riuniti in gruppi, e detti infiorescenze.
Le angiosperme, in riferimento alla struttura del seme, si classificano in :
- dicotiledoni se vi sono due cotiledoni e l'embrione si trova in mezzo
- monocotiledoni se vi è uno solo cotiledone e l'embrione è adagiato sopra.
Le principali differenze tra angiosperme e gimnosperme.