Piano per l'utilizzo del telelavoro
Adempimento previsto dall’art. 9, comma 7, D.L. n. 179/2012 convertito nella L. n. 221/2012.
In Arpae Emilia-Romagna è attivo, dal 2013, il telelavoro c.d. "da centro satellite" che si configura quale svolgimento, da parte del dipendente, dell’attività lavorativa presso la sede di una struttura diversa da quella di appartenenza e più vicina al luogo di residenza e/o dimora abituale, anche limitatamente ad alcuni giorni della settimana/del mese.
A fare data dal 2017, al telelavoro c.d. “da centro satellite” si è aggiunto il telelavoro domiciliare che consente al lavoratore di svolgere l'attività lavorativa presso la sede del domicilio.
Per una disamina dettagliata della disciplina del telelavoro in Arpae Emilia-Romagna è possibile consultare il documento “Telelavoro: progetto e relativa disciplina concernente lo svolgimento - da parte del personale di Arpa Emilia Romagna - dell’attività lavorativa presso la sede di un Nodo diverso da quello di appartenenza”, allegato al Verbale di concertazione sottoscritto dall’Agenzia e dalle OO.SS. e RSU aziendali il 28/05/2013 (Rep. 220/2013) ed al "Progetto e relativa disciplina concernente il telelavoro domiciliare in Arpae Emilia-Romagna" approvata con DDG n. 147/2016.
In applicazione di quanto previsto nel DL n. 34/2020 (convertito dalla L. n. 77/2020) l’Agenzia ha, inoltre, approvato, con deliberazione del Direttore Generale n. 6/2021, il Piano organizzativo del lavoro agile(POLA) che costituisce una sezione del Piano della performance ed individua le modalità attuative del lavoro agile e ne definisce le misure organizzative.
Con il POLA si è voluto mettere a regime e rendere sistematiche le misure adottate nella fase emergenziale anche al fine di rendere il lavoro agile uno strumento per il potenziamento dell’efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa.
L’obiettivo che l’Agenzia intende perseguire è quello di favorire la diffusione di un nuovo modello culturale della prestazione lavorativa, improntato alla flessibilità organizzativa nell’ottica dei risultati e di una maggiore produttività e, al contempo, promuovere una visione dell’organizzazione del lavoro volta a stimolare l’autonomia e la responsabilità delle lavoratrici/dei lavoratori e realizzare una maggiore conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
Una nuova organizzazione del lavoro, dunque, che, anche attraverso la trasformazione digitale dell’amministrazione, deve tendere ad un’ottimizzazione e razionalizzazione degli spazi di lavoro, anche a favore di una maggiore sostenibilità ambientale.
Il lavoro agile – intervenendo su processi, persone, infrastrutture - non è un obiettivo in sé bensì una politica di gestione del cambiamento organizzativo con la finalità di migliorare, in termini di efficacia ed efficienza, i servizi resi alla collettività.
Il progetto di lavoro agile definito nel POLA ha natura sperimentale per la durata di un anno. Al fine di rendere il lavoro agile un’opportunità strutturata per l’Agenzia e per i lavoratori, la sua introduzione – come dettagliato nel documento - avviene, infatti, in modo progressivo e graduale.