Politiche energetiche in Emilia Romagna
L'amministrazione regionale dell'Emilia-Romagna è stata la prima in Italia a dotarsi di una normativa sulla programmazione energetica, con la legge regionale legge regionale n.26 del dicembre 2004 "Disciplina della programmazione energetica territoriale ed altre disposizioni in materia di energia".
In Emilia-Romagna negli anni passati sono stati approvati diversi piani energetici regionali e locali.
In particolare a scala regionale il primo marzo 2017 è stato approvato da parte dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, il nuovo Piano energetico regionale 2030 (ed il relativo Piano triennale di attuazione Pta 2017-2019). Le principali strategie del nuovo Piano riguardano i grandi temi chiave del settore energia: risparmio e uso efficiente dell’energia, la razionalizzazione dei settori economici e del settore pubblico, oltre ad altre linee di indirizzo su fonti rinnovabili, ricerca e trasporti. I principali indicatori prestazionali del Per riguardano: la riduzione delle emissioni climalteranti del 20% al 2020 e del 40% al 2030 rispetto ai livelli del 1990; l’incremento al 20% al 2020 e al 27% al 2030 della quota di copertura dei consumi attraverso l’impiego di fonti rinnovabili; l’incremento dell’efficienza energetica al 20% al 2020 e al 27% al 2030. Per la realizzazione delle nuove strategie energetiche messe in campo dalla Regione, il Per è affiancato da uno strumento operativo (Piano triennale di attuazione 2017-2019), finanziato con quasi 250 milioni di euro.
Per la scala comunale la Regione Emilia-Romagna ha riconosciuto nel Patto dei Sindaci uno strumento fondamentale; perciò dal 2012 la Regione ha avviato attività di promozione del Patto sul proprio territorio con diversi contributi ai Comuni per l’elaborazione dei Piani d'azione per l’energia sostenibile ed il clima (Paesc), considerandoli come strumenti attuativi delle politiche regionali. La Regione ha sviluppato inoltre alcuni strumenti operativi che facilitano la costruzione ed il monitoraggio dei Paesc.