Qualità ambientale acque marine in Emilia-Romagna. Rapporto annuale 2012
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La Struttura Oceanografica Daphne ritiene utile documentare quanto emerso dalle attività di studio e monitoraggio effettuato in una parte significativa dell’Adriatico nord-occidentale. Ecco quindi che ripropone anche per il 2012 il presente Rapporto. La disamina dei parametri indicatori di stato ambientale, le loro tendenze nel tempo e nello spazio, gli impatti ambientali ad essi collegati rappresentano i principali focus presi in considerazione. Tra tutti si ricordano le anomale colorazioni delle acque, gli stati di sottosaturazione di ossigeno disciolto nelle acque di fondo, le morie di organismi bentonici. Una visione quindi molto settoriale, specialistica che ha, nel tempo, impresso alla nostra Struttura una forte caratterizzazione verso quei settori connessi ai fenomeni di eutrofizzazione e ai rapporti causa-effetto degli elementi scatenanti.
Da alcuni anni il rapporto annuale si è evoluto con altri contenuti, connessi allo stato ambientale della fascia di mare della nostra Regione, soprattutto in risposta alle normative emanate. In particolare alla normativa regionale essendo i fenomeni eutrofici il problema principale del sistema marino costiero, alla cui conoscenza e controllo la Struttura Daphne concentra maggiormente le proprie attenzioni e alla normativa nazionale sui livelli di inquinamento delle matrici acqua, sedimenti e biota con l’intento di definirne lo Stato di Qualità Ambientale attraverso una analisi integrata degli elementi biologici, idromorfologici e fisico-chimici; una visione quindi che tende ad avvicinarsi ad un approccio conoscitivo sempre più ecosistemico. Il tutto anche in ottemperanza a nuove normative emanate nei settori inerenti le acque marine che pongono nuovi criteri di valutazione dello stato ecologico con l’obiettivo, non secondario, di avviare fasi di recupero e di mitigazione di situazioni compromesse dalle pressioni antropiche.
Nel 2012 un evento che merita segnalazione è quello riconducibile agli effetti dei forti venti di bora che si sono verificati nel febbraio 2012, con un raffreddamento eccezionale delle acque dell’alto Adriatico (approfondimenti nel paragrafo Temperatura). La condivisione di dati e informazioni degli Istituti Scientifici e Agenzie per l’Ambiente hanno permesso di definire il quadro generale a livello di bacino Nord Adriatico, compresa la situazione meteorologica che ha determinato il prolungato afflusso di correnti d’aria fredda dal Nord-Est europeo (Russia continentale). Il raffreddamento delle acque è stato intenso e repentino e ha causato la moria di alcune specie particolarmente sensibili quali mormore, ombrine, canocchie, seppie e lo spiaggiamento di numerose tartarughe marine.
Le uscite giornaliere del Battello Oceanografico “Daphne II” effettuate nel 2012 sono state 99 che, pur rispettando le scadenze richieste per un idoneo controllo ambientale hanno visto una riduzione rispetto agli anni precedenti, sia per la ridotta necessità legata alle buone condizioni ambientali che per le scarse emergenze che si sono presentate.