Rapporto Eutrofizzazione 2003
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Il rapporto annuale sull'eutrofizzazione in Emilia Romagna rappresenta da un lato il risultato di uno straordinario lavoro applicato al mare, dall'altro il forte impegno che questa Regione da anni dedica alle attività di studio e di monitoraggio dello stato ambientale del proprio sistema marino - costiero. Tutto ciò si basa sulla convinzione che per risolvere, mitigare particolari eventi si debbano conoscere le condizioni che li generano. Un valido patrimonio di conoscenze su fenomenologie complesse quali l'eutrofizzazione rappresenta la condizione necessaria per mettere in atto razionali strategie di intervento e di difesa in una logica di ottimale rapporto tra costi e benefici. Un valore al quale le Amministrazioni che governano il Territorio non possono rinunciare. La Struttura Oceanografica Daphne, confluita dal 1996 nell'Agenzia Regionale per la Prevenzione e l'Ambiente, opera in questo settore dal 1977. Da quel tempo sono stati realizzati decine di programmi finalizzati allo studio delle questioni oggetto del presente rapporto, con collaborazioni che hanno visto il coinvolgimento di Ricercatori ed Istituti di ricerca sia nazionali che internazionali. In particolar modo mi preme sottolineare le opportunità che nel tempo sono scaturite dalla collaborazione tra ARPA -Daphne, l'Università di Bologna ed il Centro Ricerche Marine di Cesenatico. Una sorta di simbiosi che nel tempo è riuscita a realizzare valori tecnico - scientifici ed una efficace struttura dedicata al presidio del mare e delle sue risorse. Il 2003, come si potrà evincere dalla lettura di questo rapporto, è stato un anno molto particolare. La straordinaria aridità che ha caratterizzato la quasi totalità delle stagioni si è riflessa sulle portate del Po che hanno raggiunto valori minimi di portata mai raggiunti. E' mancato completamente il picco di portata primaverile e quello autunnale è stato di modesta entità. L'assenza di apporti fertilizzanti ha conseguentemente avuto effetti positivi sulla trasparenza delle acque ma, nel contempo, risvolti negativi sulla produttività del mare e sugli usi antropici dedicati alla pesca ed all'acquacoltura. Preoccupante al contrario la presenza delle "mucillagini" che solo per un fortunoso evento meteorico dovuto alla libecciata del 2-5 luglio non ha provocato invasivi affioramenti e spiaggiamenti. L'insieme dei fenomeni qui tracciati mostra evidenti correlazioni con le condizioni meteoclimatiche e con quelle inerenti i carichi eccessivi di sostanze eutrofizzanti generati dall'uomo, solo una saggia disamina delle strategie di intervento sui fattori "governabili" può portarci al raggiungimento di risultati positivi ed equilibrati.