L'estate 2018: frutticoltura e clima in Emilia Romagna
Estate 2018_Frutticoltura e clima.pdf — 546 KB
In frutticoltura, escluse le sempre possibili gelate primaverili e, per alcune specie, il rischio di scarso accumulo di ore di freddo invernali, le sorti dell’annata, in termini di potenziale produttivo, sono quasi sempre decise dalle piogge e dalle temperature estive. Considerando le temperature massime estive, anche alla luce di quanto accaduto nell’ultima annata, più dei livelli termici elevati e stabili (media estiva 2018 a 29°C, circa 3 °C in più del clima 1961-90), sembrano deleterie le combinazioni di scarse piogge e onde di calore con temperature superiori ad una soglia critica (32- 33°C in pianura) in grado di spingere i consumi di acqua delle piante a valori tali da non poter essere restituiti con le normali potenzialità irrigue.
Negli ultimi decenni, caratterizzati dalla continua tendenza all’aumento delle temperature, il settore frutticolo sembra quindi in grado di affrontare anche le estati più calde (il 2018 è stato tra i dieci anni più caldi dal 1961) solo a condizione di avere a disposizione una sufficiente dotazione idrica dalla pioggia (il 2018 ha avuto piogge prossime alla norma degli ultimi decenni) e/o dall’irrigazione, che deve essere adeguata ad affrontare anche le estati estreme, caratterizzate da scarsissime piogge e da ondate di caldo con temperature massime oltre 30°C (come media regionale) o oltre 32-33°C (considerando le aree di pianura), come negli eventi verificatisi in passato nel 2003, 2012 e 2017.