Forti raffreddamenti notturni nei mesi di marzo e aprile del 2023 dopo un altro inverno mite
Rapporti agrometeo
I rapporti agrometeo sono documenti che descrivono da un punto di vista climatologico e agrometeorologico eventi e periodi particolarmente rilevanti per l'agricoltura regionale o che hanno presentato caratteristiche eccezionali rispetto al clima.
Analisi delle anomalie termiche e pluviometriche del periodo estivo 2022 in prospettiva dei loro impatti in agricoltura
Forti raffreddamenti notturni nei mesi di marzo e aprile del 2021 dopo un altro inverno mite
Forti raffreddamenti notturni nei giorni 24 marzo e 1, 2, 3 aprile del 2020 dopo un inverno mite
Nel contesto di un generale aumento delle temperature anche invernali, l’aumento della variabilità climatica connessa al clima recente (1991-2020) è responsabile di una maggiore presenza di eventi di gelo tardivo nei periodi compresi tra l’ultima decade di marzo e la prima decade di aprile. La combinazione tra inverno più mite e più ritorni di freddo espone quindi le colture a maggiori rischi di danni da gelata tardiva.
L’inverno attuale è risultato tra i più miti degli ultimi 60 anni. Prosegue la tendenza al riscaldamento anche in Emilia-Romagna.
In gran parte dell'Emilia-Romagna, i valori delle precipitazioni registrati a novembre 2019 sono stati del tutto confrontabili ai massimi valori osservati per i totali di questo mese dal 1961 ad oggi e in varie stazioni si è stabilito un nuovo record massimo per le precipitazioni totale del mese di novembre.
Durante l'estate 2019, le temperature in Emilia-Romagna si sono mantenute quasi sempre sopra ai valori di riferimento relativi al periodo 1961-1990 tranne in poche occasioni, collocandola così come la quarta estate più calda in termini di temperatura media regionale estiva, dopo il 2003, il 2012 e il 2017, e a pari merito con il 2015.
Una estrema variabilità climatica ha caratterizzato la primavera 2019 in Emilia-Romagna
Alla luce dell'analisi dell'estate 2018, ai fini della frutticoltura, sembrano deleterie le combinazioni di scarse piogge e onde di calore con temperature superiori ad una soglia critica (32- 33°C in pianura) in grado di spingere i consumi di acqua delle piante a valori tali da non poter essere restituiti con le normali potenzialità irrigue, piuttosto che i livelli termici elevati e stabili (media estiva 2018 a 29°C, circa 3 °C in più del clima 1961-90).
Raggiunti o superati in regione i deficit di bilancio idroclimatico primaverile-estivo degli storici eventi 2003 e 2012, agosto tra i più caldi degli ultimi 25-30 anni, raggiunti diffusamente valori prossimi ai 39-40 °C; in vaste aree centrali e orientali, particolarmente sui rilievi, eguagliati o superati i valori massimi precedenti del mese.
Durante i primi dieci giorni di aprile 2011 l'Emilia-Romagna è stata colpita da un'ondata di calore anomala culminata il giorno 9, durante la quale sono state registrate condizioni termiche eccezionalmente elevate, con punte massime oltre i 33°C, valori mai registrati in precedenza e caratteristici della stagione estiva.