L'estate 2019
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L'estate 2019 verrà ricordata perché per la prima volta le temperature dell'Europa centrale hanno superato abbondantemente i 40°C in varie località, inclusa Parigi. Nonostante nella nostra regione le onde di calore siano state meno estreme e soprattutto meno inattese, non si sono raggiunti i valori osservati, ad esempio, nel 2017, e la temperatura media regionale estiva si è assestata sul quarto valore della serie, dopo il 2003, il 2012 e il 2017, e a pari merito con il 2015. Anomalie termiche quindi di tutto rispetto, che si sono manifestate attraverso una serie di onde di calore ripetute di lunghezza non eccezionale. Dopo una primavera conclusasi con un mese di maggio freddo e piovoso (vedi Pavan et al., Ecoscienza 3/2019), l'estate ha fatto il suo esordio con un rialzo netto delle temperature medie regionali dell'ordine di 9°C in soli 6 giorni. Nel corso dell'estate, le temperature si sono mantenute quasi sempre sopra ai valori di riferimento relativi al periodo 1961-1990 tranne in poche occasioni.
In generale, nel corso della scorsa estate, le onde di calore, se pur intense, sono state caratterizzate da una durata abbastanza limitata nel tempo. I valori di temperatura più alti sono stati osservati il 27 giugno, quando nel piacentino le temperature massime hanno superato su ampie aree i 40°C. Le piogge sono arrivate sotto forma di temporali con effetti al suolo anche di grande rilevanza, basta pensare ai temporali del 22 giugno, associati a grandinate con chicchi dalle dimensioni del tutto eccezionali estese ad ampie aree della regione, ad allagamenti e a forti raffiche di vento. La grandine ha portato in Romagna gravi danni agli alberi da frutto e nell'area bolognese, modenese e reggiana danni alle proprietà, arrivando a rompere i vetri di decine di auto a Bologna città.