Le gelate di marzo e aprile 2020
Gelate Marzo_Aprile_RER_20200410.pdf — 2841 KB
Nei giorni 24 marzo e 1, 2, 3 aprile del 2020 le temperature hanno subito forti abbassamenti notturni e sono scese drasticamente sotto lo zero nella pianura della nostra regione.
In particolare il 24 marzo nelle stazioni di misura regionali le temperature sono calate fino a -5,7 °C nei siti di Castellazzo (Villanova D’Arda, PC) e San Cassiano sul Lamone (RA). Valori molto bassi sono stati registrati anche nel Bolognese (-5.2 °C a San Pietro Capofiume), nel Modenese (-5.3 a Cortile di Carpi), mentre nel Reggiano (Correggio) e nel Parmense (Zibello) il termometro è sceso fino a -4.9 °C. Quasi tutta la pianura regionale ha comunque registrato minime dell’ordine di almeno -3 °C. La gravità del fenomeno è anche legata alla lunga durata (fino a 11 ore) della permanenza sotto lo zero termico. Per intensità l’evento di quest’anno risulta simile a quanto accaduto nei mesi di marzo del 1998 e inferiore solo al 1987.
Anche nelle prime ore dei giorni 1, 2 e 3 aprile si sono verificate intense gelate, anche se in generale meno marcate rispetto al 24 marzo (localmente in Romagna le minime del 2 aprile sono state inferiori a quelle del 24 marzo). Le temperature sono scese sotto i -2 gradi nei tre episodi, con punte inferiori ai -4 nella mattina del 1 e del 2. Per intensità l’evento di quest’anno risulta simile solo a quanto accaduto nell’aprile 2003.
Queste gelate sono giunte dopo un inverno molto caldo (il più caldo registrato dal 1961 assieme al 2007), con conseguenze gravi sulle colture frutticole che si trovavano già in fase di sviluppo molto avanzato ed estremamente sensibili ai ritorni di freddo (con le drupacee - albicocco, pesco, susino e ciliegio - in assoluto nelle fasi più sensibili tra fioritura-caduta petali ed allegagione, le pomacee - pero e melo - in pre fioritura - inizio fioritura, e l’actinidia in germogliamento).
Nel suo insieme la fenomenologia riscontrata rappresenta una situazione eccezionale per la combinazione inusitata di una sequenza di ben quattro gelate radiative in pianura tra fine marzo e inizio aprile, in concomitanza con un inizio d’anno mai così mite dal 1961.