La siccità estiva 2017
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La deleteria combinazione tra la scarsità di piogge protrattasi praticamente senza tregua dall’inverno 2016 a tutta l’estate 2017 e gli elevati valori di evapotraspirazione potenziale dovuti a bassa umidità relativa e a temperature estive 2017 particolarmente alte nella prima settimana di agosto, hanno prodotto deficit di bilancio idroclimatico paragonabili e in diverse aree superiori a quelli stimati negli storici eventi di siccità del clima recente (2012 e 2003), sia in relazione alla sola stagione estiva 2017, sia e soprattutto in riferimento all’intero periodo primaverile-estivo. L’evoluzione temporale del fenomeno ha visto inizialmente le maggiori problematiche localizzate nelle aree occidentali della regione, a seguito delle intense anomalie di precipitazione invernale e primaverile e quindi delle limitatissime dotazioni idriche dei terreni e delle falde presenti a fine primavera.
L’estate ha poi spostato sul settore centrale e orientale le situazioni di maggiore deficit idrico. Vaste aree centro-orientali hanno avuto precipitazioni estive tra le più basse (reggiano, modenese, bolognese orientale, ferrarese nella fascia prossima al corso del Po) o in assoluto le più basse (rilievi delle Romagna e aree del riminese) degli ultimi decenni in quanto sono state per nulla o solo marginalmente interessate da alcuni rapidi passaggi temporaleschi che hanno portato precipitazioni considerevoli, seppur con caratteristiche convettive, prevalentemente in aree del settore occidentale. Le elevate temperature, unite a umidità ambientale particolarmente bassa ha prodotto consumi evapotraspirativi potenziali elevatissimi che uniti alle scarse precipitazioni hanno portato a bilanci idroclimatici estremamente negativi.