La rete di monitoraggio
L’art. 104 del DLgs 230/95 e s.m.i. individua le Reti Nazionali e Regionali di sorveglianza della radioattività ambientale quale strumento per il controllo della radioattività nell’ambiente, negli alimenti e nelle bevande per consumo umano ed animale e per la stima dell’esposizione della popolazione. Le Reti Nazionali sono la Rete nazionale di Sorveglianza della Radioattività – RESORAD, le reti di allarme dell’ISIN (REMRAD e GAMMA) e la rete di allarme gestita dal Ministero dell’Interno. La gestione delle Reti uniche Regionali è effettuata dalle singole Regioni, secondo direttive impartite dal Ministero della Sanità e dal Ministero dell’Ambiente. A queste vanno aggiunte le Reti di sorveglianza locale della radioattività ambientale degli impianti nucleari e gestite dagli esercenti degli impianti stessi.
La Regione Emilia-Romagna, al fine di verificare lo stato della contaminazione ambientale e alimentare dell’ intero territorio e di evidenziare eventuali incidenti o rilasci incontrollati, ha predisposto fin dal 1982 un sistema di sorveglianza della radioattività a livello regionale basato su campionamenti di diverse matrici (particolato atmosferico, deposizione al suolo, acque superficiali e potabili, alimenti, ecc.).
La gestione della Rete Regionale, affidata per le attività di rilevamento e di misura ad Arpae dalla Legge Regionale n. 1/2006, prevede l’ applicazione di un programma di monitoraggio che la Regione concorda e definisce annualmente con Arpae, tenendo conto anche dei programmi stabiliti nell’ambito della Rete Nazionale. Nel programma sono definite le matrici oggetto di campionamento e di misura, i punti di prelievo e la periodicità.
Il monitoraggio della radioattività nelle matrici alimentari viene attuato in Emilia-Romagna sulla base della dieta tipo, con campionamenti effettuati sia alla produzione, mediante l’individuazione dei centri di produzione rilevanti a scala regionale, sia al consumo, mediante l’individuazione di centri di commercializzazione che trattano quantità significative di prodotti (mercati ortofrutticoli, macelli, ecc.).
L’attività di campionamento viene eseguita, per le matrici alimentari, dai Dipartimenti di Sanità Pubblica delle Aziende USL territorialmente coinvolti e per le matrici ambientali dalle Aree Arpae territorialmente coinvolte.
I dati relativi alle analisi radiometriche vengono raccolti ed elaborati da Arpae e successivamente trasmessi alla Regione e ad ISIN, che a sua volta li trasmette alla Commissione Europea. Attualmente sono mediamente qualche centinaia le misure radiometriche eseguite ogni anno sulle diverse matrici.
La Rete locale di sorveglianza della radioattività ambientale attorno al sito nucleare di Caorso è attualmente gestita dal CTR Radioattività ambientale di Arpae ed operativa dal 1980, per dar seguito a quanto previsto da precedenti Piani Sanitari della Regione Emilia-Romagna; essa costituisce lo strumento operativo attraverso cui è possibile valutare l’impatto radiologico dovuto ai rilasci della centrale, segnalare eventuali anomalie legate a modificazioni territoriali o ad eventi non configurabili come situazioni incidentali, nonché effettuare una stima della dose efficace per gli individui appartenenti a "gruppi critici" della popolazione.
Il Piano annuale di monitoraggio si basa su prelievi ed analisi radiometriche di matrici rappresentative; sono stati scelti quali punti di prelievo due cascine, situate ad una distanza dall’impianto inferiore ai 2 Km, con produzioni agricole e zootecniche caratteristiche della zona. Attualmente sono mediamente qualche centinaia le misure radiometriche eseguite ogni anno sulle diverse matrici.
In relazione all’avvio delle azioni di disattivazione dell’impianto di Caorso, Apat (oggi ISIN) e Arpa Emilia-Romagna hanno inoltre sottoscritto, nel luglio 2005, un Protocollo d’Intesa relativo al coordinamento e all’integrazione delle attività di monitoraggio e controllo da attuare, fra cui la predisposizione, a cura di Arpa Emilia-Romagna, del programma annuale di monitoraggio e controllo della radioattività ambientale attorno al sito nucleare di Caorso.
Arpae Emilia-Romagna ha attivato (dal 2008) una Rete automatica di monitoraggio Gamma, costituita attualmente da 7 stazioni di misura in tempo reale della radiazione gamma, distribuite sul territorio regionale: Piacenza (già attiva dal 1997), Reggio Emilia, Modena, Bologna, Molinella (BO) (attiva dal 2011), Forlì e Rimini. Scopo di tale rete è quello di ottenere in tempo reale (ogni 10 minuti) un dato sui livelli di radioattività presenti in atmosfera, con particolare riferimento a possibili rilasci conseguenti ad incidenti presso impianti nucleari. La rete Arpae integra le tre stazioni della rete italiana Gamma di ISIN ubicate in Emilia-Romagna, a Parma, Ferrara e Marina di Ravenna; tale rete italiana di misura del rateo di dose assorbita in aria è composta da 61 stazioni di monitoraggio.