Rumore e salute
Per meglio comprendere quale sia l´impatto dell´inquinamento acustico negli ambienti di vita sulla salute della popolazione esposta, è necessario partire dal concetto stesso di "salute". Con questo termine, secondo una definizione dell´OMS del 1946, si deve intendere uno stato di completo benessere psico-fisico e sociale e non semplicemente l´assenza di malattie. Un ambiente acustico sfavorevole costituisce, pertanto, una condizione di pregiudizio per una buona qualità della vita.
Il danno provocato dal rumore a carico dell´apparato uditivo può essere di tipo acuto quando si realizza in un tempo breve a seguito di una stimolazione particolarmente intensa (scoppio, esplosione ecc.) e di tipo cronico quando evolve nel corso degli anni a seguito di un´esposizione prolungata ad elevati livelli di rumore; quest´ultima condizione di rischio si ha, tipicamente, nel caso dell´esposizione professionale in determinati ambienti di lavoro.
Va però ricordato che un fenomeno importante come la socioacusia, cioè il danno all´udito dovuto all´esposizione al rumore negli ambienti di vita, pare stia assumendo una certa rilevanza nella maggior parte dei paesi industrializzati, soprattutto come conseguenza dell´esposizione al rumore durante attività di tipo ricreativo quali ad esempio l´ascolto di musica ad alto volume, ma anche la pratica di taluni sport (ad es: sport motoristici).
Disponiamo, ormai, di sempre maggiori informazioni sulle altre conseguenze che il rumore ha per la salute: l´esposizione a rumore può provocare fastidio (annoyance) e disturbi del sonno, incidere sulle funzioni cognitive degli alunni, provocare reazioni di stress psicologico e problemi cardiovascolari in soggetti che vi sono sistematicamente esposti; lo stress può, infatti, stimolare la produzione di determinati ormoni che a loro volta possono provocare una serie di effetti intermedi, incluso un aumento della pressione sanguigna. In caso di esposizione prolungata tali effetti possono a loro volta aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e di problemi psichiatrici.
Il rumore ambientale è associato a numerose attività umane, ma è il rumore derivante dalle infrastrutture dei trasporti (traffico stradale, ferroviario e aereo) a costituire la principale fonte di esposizione per la popolazione, in particolare in ambito urbano, dove vive circa il 75% della popolazione europea. Una recente pubblicazione dell´Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e del Centro comune di ricerca della Commissione indica che il rumore dovuto al traffico è responsabile annualmente della perdita di oltre un milione di anni di "vita sana" negli Stati membri dell´Unione europea e in altri paesi dell´Europa occidentale.
La Direttiva 2002/49/CE ha l’obiettivo primario di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi derivanti dall’esposizione della popolazione al rumore ambientale, attraverso la determinazione dell’esposizione stessa (per mezzo di una mappatura acustica realizzata sulla base di metodi comuni agli Stati membri), l’informazione al pubblico relativamente al rumore e ai suoi effetti, nonché l’adozione di piani d’azione.
I descrittori acustici comuni selezionati sono Lden (Livello giorno-sera-notte) e Lnight (livello notte), correlabile ai disturbi del sonno.
Sul tema più generale degli effetti derivanti dall’esposizione al rumore, si segnalano le seguenti pubblicazioni:
- nel 2009, Night Noise Guidelines for Europe, del WHO Regional Office for Europe;
- nel 2010, Good practice guide on noise exposure and potential health effects, dell’ Agenzia Europea per l’Ambiente;
- nel 2011, Burden of disease from environmental noise, del WHO-JRC;
- nel 2018, Enviromental Noise Guidelines for the European Region, del WHO Regional Office for Europe.