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Carbon Footprint e strumenti di sostenibilità

Tutti gli strumenti di sostenibilità che fanno uso della metodologia LCA costituiscono un supporto per la gestione dei cambiamenti climatici. In particolare, si possono distinguere gli strumenti implicati direttamente ed indirettamente nella misura della CF:

 

Diretti:

- Etichette ambientali ISO Tipo I

Sono disciplinate dalla norma ISO 14024 (es. Ecolabel UE): il Regolamento Ecolabel UE si riferisce esplicitamente all’approccio LCA per la determinazione dei criteri ambientali multipli su cui si basa lo schema volontario. In particolare, gli aspetti ambientali connessi agli obiettivi e ai principi del marchio comunitario sono individuati in base allo schema di valutazione del ciclo di vita del prodotto che, fra gli altri, richiama esplicitamente i seguenti aspetti ambientali: Risparmio energetico, Qualità dell’aria e Prevenzione del riscaldamento globale (Regolamento CE n. 66/2010). I criteri hanno la finalità di limitare i principali impatti connessi con le fasi del ciclo di vita del servizio/prodotto.

- Dichiarazioni Ambientali di Prodotto ISO Tipo III

Sono disciplinate dalla norma ISO 14025. Nello studio LCA della Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) vengono utilizzati dei modelli di calcolo che consentono di determinare le emissioni di gas serra di tutte le attività e/o di valutare anche le emissioni future e calcolare i possibili costi relativi alla carbon neutrality. La CF può essere valutata per un’intera azienda, siti di riferimento o singole installazioni. Inoltre, sulla base delle informazioni ottenute da uno studio EPD, possono essere estrapolate informazioni relative agli impatti ambientali orientati al cambiamento climatico definite in maniera semplificata nelle Climate Declarations.

 

Indiretti:

- EMAS

Per elaborare la dichiarazione ambientale EMAS le organizzazioni possono fare riferimento ad indicatori prestazionali (operativi, gestionali e ambientali) relativi anche al consumo energetico e alle emissioni di gas ad effetto serra. Tali dati, che rappresentano in maniera comprensibile l´impatto ambientale dell’organizzazione, consentono di effettuare una comparazione annuale e di quantificare target ambientali che implicano un miglioramento prestazionale continuo dell’intero processo dell’organizzazione. E’ evidente, che tale strumento implica una serie di attività rivolte alla sensibilizzazione, alla diffusione e alla promozione di carbon offsettings volontari, ossia ad investimenti per la riduzione delle emissioni di CO2, ad un consumo energetico più efficiente orientato alla riduzione dei gas serra e ad altre azioni di mitigazione. Quindi, indirettamente costituisce uno strumento di gestione del cambiamento climatico.

- GPP - Green Public Procurement

Strumento operativo della Politica Integrata dei Prodotti, tra gli obiettivi ambientali strategici di riferimento: "efficienza e risparmio nell’uso delle risorse" con particolare riferimento all’uso delle risorse e quindi obiettivo indiretto "riduzione delle emissioni inquinanti" (Rif: MATTM, PANGPP - Dm. n. 135 - 11 Aprile 2008, G.U. n. 107 - 8 maggio 2008, revisionato con Decreto del MATTM del 10 aprile 2013).

In particolare, la CF è stata inserita come "ulteriore criterio premiante" tra i criteri ambientali minimi (CAM) per il servizio di ristorazione e l´approvvigionamento degli alimenti per cui: "Si prevede la possibilità di assegnare dei punteggi all’offerta con il minor numero di emissioni di gas serra (GHG-Greenhouse Gas) espressi in termini di CO2eq, relative al ciclo di vita del servizio oggetto dell’appalto" (Rif: "Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di ristorazione).

Tutti gli altri strumenti volti ad incentivare l´innovazione e l´ottimizzazione dei sistemi di energia rinnovabile e stimolare la loro adozione possono essere considerati strumenti di gestione del cambiamento climatico:

- Eco-design o Progettazione ecocompatibile

Per "progettazione ecocompatibile" s’intende l’integrazione degli aspetti ambientali nella progettazione del prodotto con la finalità di migliorarne le prestazioni ambientali nel corso del suo intero ciclo di vita. E’ infatti noto che l´80% dell’impatto ambientale che un prodotto avrà nel corso della sua vita può essere già determinato durante la fase di progettazione.

Con la direttiva quadro 2009/125/CE relativa alla progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’energia, Energy-related Products (ErPs), viene chiesto di effettuare, in fase di progettazione, una valutazione del prodotto in base ad ipotesi realistiche sulle normali condizioni di uso e gli scopi per i quali verrà utilizzato e di elaborare sulla base di tale valutazione il profilo ecologico del prodotto, cioè il calcolo delle immissioni ed emissioni che nel corso del suo ciclo di vita esso produrrà sull’ambiente. Questa valutazione servirà ad individuare soluzioni progettuali alternative ed a scegliere la meno onerosa per l’ambiente.

La direttiva 2009/125/CE si applica a tutti i prodotti che in qualche modo impattano sul consumo di energia, sia in modo diretto che indiretto. Quindi, oltre a televisori, computer, elettrodomestici, sistemi di illuminazione, nel suo ambito sono compresi anche i prodotti che non consumano energia direttamente durante il loro utilizzo, ma che generano un´incidenza indiretta sui consumi energetici. Per fare qualche esempio di questa seconda categoria citiamo i rubinetti e i soffioni doccia che possono contribuire, se progettati in maniera intelligente, a ridurre il consumo d´acqua e quindi anche l´energia utilizzata per riscaldarla. Un’altra tipologia di materiali interessati sono quelli utilizzati in edilizia come finestre o materiali isolanti.

Si segnalano anche i Regolamenti comunitari n. 1015/2010 e n. 1016/2010 in applicazione della direttiva quadro riguardanti le categorie di prodotto lavatrici e lavastoviglie. I regolamenti, a cui in maniera graduale dovranno adeguarsi le aziende produttrici di questi beni, fissano limiti per gli indici di efficienza energetica, efficienza di lavaggio, e per il consumo d´acqua, nonché delle specifiche generiche relative alle caratteristiche dei prodotti e delle informazioni presenti sui manuali d´uso.

- Certificazione energetica degli edifici

Strumento di mercato per valorizzare l´edilizia di qualità e il risparmio energetico (D. Lgs. 192/2005; D. Lgs 115/2008; Dm. 26/06/2009 ; Legge 90 del 03/08/2013; D. Lgs 102/2014).

PER APPROFONDIRE

Carbon Footprint dei prodotti e delle organizzazione

Cambiamenti climatici

Normativa 

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