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Acquisti verdi (GPP)

Il Green Public Procurement (GPP), ovvero Acquisti verdi nella Pubblica amministrazione, è uno strumento molto importante nell'ambito della Strategia di consumo e produzione sostenibile (SCP), delle politiche ambientali e della promozione dell'innovazione tecnologica. Gli acquisti della Pubblica amministrazione costituiscono a livello europeo circa il 14% del PIL (dato 2016) e la scelta di beni e servizi con minori impatti ambientali, cioè fare acquisti verdi, contribuisce ad un mercato e una cultura più attenta all'ambiente. L’efficacia del GPP come leva verso la sostenibilità è riconosciuta anche dalla Strategia nazionale di sviluppo sostenibile dell’ottobre 2017: il GPP è in grado, non solo di ridurre gli impatti ambientali delle pubbliche amministrazioni, ma anche di orientare il mercato nella direzione della sostenibilità ambientale e sociale, favorendo al contempo la competitività.
Per tale motivo, unici in Europa, nel 2016 il GPP è stato reso obbligatorio in Italia.
La Commissione europea definisce il GPP come un "approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull'ambiente lungo l'intero ciclo di vita".
Tale definizione è ripresa anche nel Piano d'Azione Nazionale - PANGPP, tale piano delinea il quadro di riferimento per l’adozione e l’implementazione di pratiche di GPP sia dal punto di vista tecnico, sia metodologico ed è stato approvato con Decreto Interministeriale n°135 del 11 aprile 2008 e revisionato con Decreto del MATTM del 10 aprile 2013),
Il PAN GPP:

  • indica le metodologie per i processi di acquisto sostenibili;
  • definisce i criteri ambientali minimi (CAM) da inserire nei capitolati di gara;
  • considera l’analisi dei benefici ambientali ottenuti;
  • promuove la diffusione del GPP presso gli Enti pubblici prevedendo azioni di divulgazione e formazione.


Gli obiettivi strategici di riferimento, a livello nazionale, prevedono la riduzione dell'uso di sostanze pericolose, la riduzione quantitativa dei rifiuti prodotti, l'efficienza e il risparmio nell'uso delle risorse, e indirettamente, la riduzione delle emissioni inquinanti e dei relativi rischi. La dematerializzazione dell'economia (cioè graduale riduzione degli sprechi e ottimizzazione delle risorse impiegate) e la diffusione di modelli di acquisto e di consumo sono i principi a cui devono rispondere tutte le azioni intraprese.
Il PANGPP individua 11 settori prioritari di intervento, tra cui arredi-edilizia-servizi energetici-ristorazione, selezionati in funzione degli impatti ambientali e dei volumi di spesa pubblica coinvolti.
Con appositi Decreti emanati dal MATTM vengono individuati i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per ciascuna categoria di prodotti, utilizzati come strumenti per indirizzare la Pubblica Amministrazione verso acquisti verdi, fornendo requisiti ambientali per ogni fase della procedura di gara (sia per le forniture sia per gli affidamenti). Per l'attuazione del GPP sono disponibili diversi strumenti conoscitivi che garantiscono informazioni sul ciclo di vita del prodotto: etichette ambientali, autodichiarazioni ambientali, dichiarazioni ambientali di prodotto, marchi ed etichettature obbligatorie, certificazioni di sistemi di gestione ambientale. Tali strumenti vengono presi a riferimento per l’elaborazione dei CAM e per la verifica di conformità.

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