Strumenti utente

La qualità dei corpi idrici sotterranei dell'Emilia-Romagna 2010-2012

application/zip la-qualita-dei-corpi-idrici-sotterranei-dellemilia.zip — 10502 KB

Il D. Lgs 30/2009, recependo le direttive 2000/60/CE e 2006/118/CE, modifica contestualmente il D.Lgs 152/2006 per quanto attiene la caratterizzazione e l’individuazione dei corpi idrici sotterranei, stabilisce i valori soglia e gli standard di qualità per definire il buono stato chimico delle acque sotterranee, definisce i criteri per il monitoraggio quantitativo e per la classificazione dei corpi idrici sotterranei o dei raggruppamenti degli stessi.
Sulla base dei criteri definiti nel decreto sono stati rivisti e adeguati alla Direttiva 2000/60/CE i corpi idrici sotterranei individuati nel Piano di Tutela delle Acque della Regione Emilia-Romagna (2005), considerando oltre le conoidi alluvionali appenniniche e le piane alluvionali appenniniche e padane anche l’acquifero freatico di pianura e i corpi idrici montani.


Nel 2010 la Regione Emilia-Romagna ha deliberato con DGR350 le attività connesse all’implementazione della Direttiva, approvando quindi le nuove reti di monitoraggio e la pianificazione dei monitoraggi ad esse; in Emilia-Romagna ha quindi avuto avvio nel 2010 il primo ciclo di monitoraggio condotto sulle reti strutturate ai sensi della direttiva quadro, con programmi di controllo pianificati e mirati in funzione del livello e tipologia di pressione che può generare  impatti sui corpi idrici.

I risultati derivanti dalle attività del nuovo sistema di monitoraggio e la conseguente classificazione dei corpi idrici presentano tempistiche diverse rispetto a quanto veniva effettuato in applicazione del D.Lgs 152/99. Il ciclo di monitoraggio non è più considerato annuale, ma triennale-sessennale integrato all’interno dei piani di Gestione dei distretti idrografici; pertanto in ottemperanza alla DQ è prevista una classificazione dello stato ambientale dei corpi idrici sotterranei  su base  triennale e/o sessennale.


Nelle  relazioni  sono illustrati i risultati conclusivi del primo ciclo di monitoraggio e le proposte di prima classificazione dello stato chimico e quantitativo per le acque sotterranee.