Particolato PM2,5
Le polveri atmosferiche rappresentano la parte solida dell’aerosol atmosferico, che comprende anche particelle liquide. Entrambe le componenti sono costituite da diverse sostanze, di natura organica e inorganica, sospese nell'aria e aventi dimensioni microscopiche e sono, pertanto, inalabili. Il PM2,5 è definito come il materiale particolato con un diametro aerodinamico medio inferiore a 2,5 micrometri (1 μm = 1 millesimo di millimetro).
Esso è originato sia per emissione diretta (particelle primarie), che per reazione nell’atmosfera di composti chimici quali ossidi di azoto e zolfo, ammoniaca e composti organici (particelle secondarie).
Le sorgenti del particolato possono essere antropiche e naturali. Le fonti antropiche sono riconducibili principalmente ai processi di combustione quali: emissioni da traffico veicolare, utilizzo di combustibili (carbone, oli, legno, rifiuti, rifiuti agricoli), emissioni industriali (cementifici, fonderie, miniere). Le fonti naturali, invece, sono sostanzialmente: aerosol marino, suolo risollevato e trasportato dal vento, aerosol biogenico, incendi boschivi, emissioni vulcaniche etc.
Valori limite consentiti dalla legge (D.Lgs.155/2010)