Natura e aree protette
Le aree naturali protette sono porzioni di territori terrestri o acquatici in cui le alterazioni di origine antropica sono ridotte o assenti. Queste zone sono soggette a speciali regimi di protezione e gestione perché sono destinate alla conservazione della diversità biologica, del patrimonio culturale e delle risorse naturali.
La conservazione della diversità biologica costituisce un patrimonio universale la cui sopravvivenza è legata strettamente al buon funzionamento degli ecosistemi naturali e può offrire vantaggi immediati per l'uomo:
- mantenimento degli equilibri climatici sia a scala locale che planetaria
- fonte materiale di studio per comprendere i meccanismi biologici che stanno alla base della vita sul pianeta,
- uso sostenibile delle risorse naturali, ad esempio il loro uso corretto potrebbe soddisfare i problemi della nutrizione in molte parti del mondo evitando di alterare equilibri essenziali per l'ambiente.
L'Italia, con la legge n. 124/94, ratifica la Convenzione sulla Biodiversità di Rio de Janeiro e definisce la biodiversità come la variabilità tra gli organismi viventi di ogni origine, tra gli ecosistemi terrestri, marini e gli altri ecosistemi acquatici e i complessi ecologici di cui fanno parte, includendo anche la diversità nell'ambito di ciascuna specie, tra le specie e gli ecosistemi.
Viene anche esplicitato il concetto di sostenibilità: l'uso delle componenti della diversità biologica deve avvenire a un ritmo che non ne comporti una riduzione a lungo termine e modalità tali da salvaguardare le esigenze e le aspirazioni delle generazioni presenti e future.
La conservazione della biodiversità e delle condizioni necessarie al suo mantenimento si articola in un complesso di misure integrate volte alla:
- realizzazione di un sistema di aree naturali protette (aree protette, aree tampone e loro collegamenti) per la conservazione "in situ"
- conservazione del patrimonio genetico delle specie e degli ecosistemi, conservazione "ex - situ" (orti botanici, bio-parchi, banche del germoplasma)
- conservazione delle specie/razze e delle varietà allevate e coltivate
- conservazione dei paesaggi naturali e agrari storici
- restauro e recupero degli ecosistemi degradati
- difesa e recupero delle specie minacciate.
L'Unione europea ha sviluppato una propria strategia per la conservazione della biodiversità basata sulla rete denominata Natura 2000. La rete prevede in ogni Paese membro l'individuazione di siti d'importanza comunitaria (Sic) e il collegamento ecologico funzionale tra questi siti.
Per una tutela della biodiversità è necessario che il sistema delle aree protette sia integrato nella rete europea.
Nel 2002 la Regione Emilia-Romagna ha deciso di rivedere la perimetrazione delle aree proposte come Sic; ciò ha portato all'approvazione di un nuovo elenco di 113 SIC (delibere di GR n. 1242 del 15/07/2002, n. 1333 del 22/07/2002 e n. 2776 del 30/12/2003). La Commissione Europea, con Decisione n. C/2004/4031 del 7/12/2004 ha confermato tutti i siti proposti in Emilia-Romagna.
Sono inoltre state designate le Zone di protezione speciale (ZPS) ai sensi della Direttiva "Uccelli", Direttiva 79/409/CEE, le quali entrano a far parte della Rete Natura 2000 insieme ai SIC.
Con Delibera di GR n. 2006/167 approvata il 13 febbraio 2006, la Regione Emilia-Romagna ha aggiornato e individuato nuovi siti SIC e ZPS.
Elenco ufficiale delle Aree natura protette - Sito del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare