Strumenti utente

Altri giardini in altre regioni italiane

Lazio
Il Giardino dei Patriarchi dell’Unità d’Italia, presso la villa dei Quintili di Roma, è stato inaugurato il 27 settembre 2013. Si tratta di un giardino davvero speciale, dove sono stati messi a dimora i “gemelli” degli alberi monumentali più significativi di tutte le regioni d'Italia.

Scarica il depliant di presentazione

Sono venti Patriarchi, uno per regione o provincia autonoma. Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione fra Arpae e la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ispra, il Comitato per la Bellezza ed il patrocinio della Regione Emilia-Romagna. Il Giardino dei Patriarchi dell'Unità d'Italia è stato realizzato con l'adesione del Presidente della Repubblica.
Le piante che sono state messe a dimora derivano da piante madri di straordinario valore genetico, in quanto sono piante molto longeve, meno energivore di altre e hanno bisogno di una minima assistenza da parte dell’uomo; in certe aree possono essere anche competitive. La selezione genetica del futuro potrà trarre grande beneficio se potrà disporre dei geni della resistenza che sono presenti in queste piante che, oggi, rischiamo di perdere per sempre. Infatti, attraverso questo giardino sarà possibile conservare il germoplasma delle piante più antiche, elemento caratterizzante del paesaggio agrario italiano, per poterle, un domani, riprodurre ricostituendo i boschi attraverso rimboschimenti e la coltivazione di frutti antichi dal sapore unico che hanno rischiato l'estinzione semplicemente perché non si prestavano per la grande distribuzione.

Elenco degli alberi più vecchi o significativi, uno per ogni regione, che costituiscono il giardino:
Valle d’Aosta: pero Brusson (AO)
Piemonte: melo PUM dal Bambin (VC)
Liguria: olivo di San Remo millenario (IM)
Lombardia: ciliegio di Befana (MB)
Trentino Alto Adige: melo di Fondo (TN)
Friuli Venezia Giulia: melo di Campone (PN)
Veneto: olivo di San Vigilio (VR)
Emilia-Romagna: cotogno antico Faenza (RA)
Toscana: corniolo di Montieri (GR)
Marche: olivo di Campofilone (FM)
Umbria: noce di Poggiodomo PG (il più grande d’Italia)
Abruzzo: fico Reginella di Bucchianico (CH)
Molise: olivo di Venafro (IS)
Lazio: melograno di Roma (S. Giovanni in Laterano)
Campania: vite di Taurasi (AV)
Puglia: fico di Otranto (LE)
Basilicata: olivo maiatica di Ferrandina (MT)
Calabria: vite Mantonico di Bianco (RC)
Sicilia: vite Corinto Bianco (CT)
Sardegna: olivo Luras (OT)

giardino-quintili.jpg


Il Centro di ricerca per la frutticoltura (CRA) di Roma gestisce alla periferia della città, il campo “Risorse Genetiche Vegetali” di Fioranello, la più grande banca del germoplasma di piante da frutto in Italia con migliaia di varietà. Arpae collabora con il CRA fin dal 2010 per lo scambio di informazioni e materiali relativi agli aspetti agroambientali del territorio di competenza, mettendo a disposizione i dati relativi all'agrobiodiversità dell’Emilia-Romagna, con particolare riferimento alle antiche varietà fruttifere che sono da anni conservate nel campo RGV di Fioranello.