Linea di riva
La linea di riva è l’indicatore tradizionalmente utilizzato per definire la tendenza evolutiva delle coste basse e sabbiose.
Nelle spiagge prive di influenze antropiche, uno spostamento verso mare o verso terra è indice della tendenza naturale della spiaggia all’accumulo o all’erosione.
Nelle spiagge soggette a modificazioni antropiche questa interpretazione perde parzialmente di validità, poiché avanzamenti della linea di riva sono possibili anche in spiagge in cui la tendenza è erosiva ma è stato effettuato un ripascimento o è stata costruita un'opera frangiflutto. In spiagge in accumulo naturale invece la linea di riva può subire un arretramento, poiché sono stati effettuati dei prelievi di sedimento da apportare in altre spiagge in erosione.
L’indicatore della linea di riva quindi risente fortemente degli interventi antropici sulle spiagge, sempre più frequenti negli ultimi decenni. Per questi motivi la linea di riva diventa uno degli elementi di valutazione nella definizione degli indicatori di rischio costiero, in associazione con altri.
Come si effettua il rilievo della linea di riva?
Il rilievo della linea di riva può essere effettuato con diversi metodi, come il tracciamento da foto-interpretazione su ortofoto o la misura diretta con rilievo topografico GNSS (Global Navigation satellite System).
Il primo metodo, sebbene meno accurato, è sostanzialmente d'obbligo nell'analisi della linea di riva del passato per cui non è più possibile ottenere dati.
Il secondo metodo è quello che permette il tracciamento più accurato, poiché consiste nel rilievo dei punti a quota zero sul livello medio mare. Questa metodologia è utilizzata nei rilievi di Arpae dal 2006.