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Il frutteto della biodiversità a FICO (Bologna)

Il frutteto della biodiversità a FICO, allestito all'interno del più grande parco agroalimentare del mondo, fa parte della rete regionale dei frutteti della biodiversità e coinvolge,giardino_fico.jpg con le proprie attività, la rete regionale dell'educazione alla sostenibilità. È stato realizzato grazie ad una convenzione tra Arpae Emilia-Romagna e la Fondazione FICO (che promuove la formazione, l'educazione alimentare e la sostenibilità) con l'adesione del Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (SNPA).
Il frutteto rappresenta un modello di conservazione genetica esportabile in altri Paesi dove si sta perdendo la biodiversità. Le piante del passato sono le nostre radici. Per costruire un futuro sostenibile, nell'epoca del cambiamento climatico, abbiamo bisogno di questa memoria vivente che ha dato prova di resilienza, assicurato sostentamento per le popolazioni, offerto qualità ambientale e bellezza paesaggistica.
Il giardino accoglie alcune delle piante più significative e caratteristiche d'Italia. Piante gemelle di quei grandi patriarchi da frutto e forestali (alcune da vero primato nazionale) che si trovano nei diversi territori regionali. Sono piante dotate di grande rusticità e resistenza alle avversità climatiche e parassitarie:

  • Melo Grande Alessandro - Piemonte
  • Loto Maleo - Lombardia
  • Melo di Fondo – Trentino-Alto Adige
  • Cipresso di San Francesco – Emilia-Romagna (la leggenda racconta che sia stato piantato da San Francesco)
  • Fico di Cavana – Emilia-Romagna (è un fico insolito per le grandi dimensioni della sua chioma, di oltre 300 m2 di superficie)
  • Noce dei Trocchi - Umbria (probabilmente, il noce plurisecolare più vecchio d´Italia)
  • Melograno di Roma - Lazio
  • Fico di Fossacesia - Abruzzo
  • Olivo di Venafro - Molise
  • Vite di Taurasi - Campania
  • Mandorlo di San Giovanni Rotondo - Puglia (il mandorlo più grande d'Italia, di oltre 300 anni)
  • Pero Pastore - Basilicata (il pero più grande d'Italia, con età stimata di circa 300 anni)
  • Vite Mantonico di Bianco - Calabria
  • Acerone dei Nebrodi - Sicilia
  • Fico d'India Latifoglia - Sardegna


Oltre alle 15 piante che rappresentano le varie regioni italiane, come contorno a formare una piccola siepe di contenimento, sono state messe a dimora una serie di piante aromatiche, di bassa taglia, sempre collegate all'ambiente e alle tradizioni rurali delle varie regioni. Troviamo quindi:

  • la menta piperita per il Piemonte
  • il crespino, arbusto spontaneo che ha funzione ecologica, per la Lombardia
  • la calluna, arbusto spontaneo del Trentino-Alto Adige
  • l'erba di San Pietro (detta anche erba frittella perché veniva impiegata in cucina) per l'Emilia-Romagna
  • l'iperico, da cui si ricava l'olio di San Giovanni, per l'Umbria
  • l'acanto, che cresce spontaneo fra le rovine, la cui foglia era scolpita nei capitelli delle colonne romane, per il Lazio
  • il rosmarino, da sempre coltivato negli orti e impiegato in cucina, per l'Abruzzo
  • il prugnolo, conosciuto come trigno e che dà il nome a una valle molisana, per il Molise
  • l'elicriso utilizzato come pianta medicinale, per la Campania
  • il timo, pianta aromatica spontanea molto usata nella cucina locale, per la Puglia
  • la salvia selvatica o sclarea dagli splendidi fiori, per la Basilicata
  • la liquirizia per la Calabria
  • i capperi (dalle grandi proprietà benefiche e molto usati nella cucina mediterranea) per la Sicilia
  • il mirto spontaneo, dal quale si ricava il celebre liquore, per la Sardegna

Un ringraziamento all'Associazione Patriarchi della Natura in Italia che ha donato alcune delle piante più significative del Frutteto.
Scarica la guida al Frutteto della Biodiversità a FICO

OBIETTIVI DEL PROGETTO
Gli obiettivi del progetto del frutteto della biodiversità a FICO sono molteplici:

  • conservare i geni di piante longeve
  • recuperare la memoria legata alla coltivazione, conservazione e impiego delle piante da frutto
  • promuovere la divulgazione scientifica e la valenza educativa del frutteto quale occasione di percorso laboratoriale per scuole e cittadini;
  • valutare gli effetti dei cambiamenti climatici in atto attraverso l'analisi delle fasi fenologiche (apertura delle gemme, fioritura ecc.).


La convenzione tra Arpae Emilia-Romagna e Fondazione FICO prevede che, a partire dal 2018, Arpae e SNPA, con il coinvolgimento operativo dei Centri di educazione alla sostenibilità della RES, delle Arpa regionali e della Rete delle fattorie didattiche della Regione, propongano all'interno del parco un importante programma scientifico ed educativo che coinvolga un ampio pubblico (Università, scolaresche, cittadini e consumatori). Saranno quindi organizzati convegni scientifici, laboratori con le scuole, eventi collegati alle eccellenze regionali in tema di biodiversità, agricoltura sostenibile e corretta alimentazione, allo scopo di veicolare al grande pubblico i temi della biodiversità e della sostenibilità in un luogo coerente con quelle strategie, in un parco che mostra i benefici ambientali, sociali ed economici di una nuova agricoltura e alimentazione.