Dismissione della centrale nucleare di Caorso (decommissioning)
L'allontanamento dall'impianto dei 1032 elementi di combustibile irraggiato stoccati nella piscina dell'Edificio Reattore è iniziato a dicembre 2007. Il processo di riprocessamento permette di separare le materie ancora valorizzabili dai rifiuti finali, che saranno restituiti in una forma condizionata che ne riduce il volume e ne garantisce la sicurezza nel lungo termine presso il deposito nazionale, ancora da individuare; i rifiuti vetrificati rientreranno in Italia entro il 2025 in 11 contenitori speciali.
Nel 2004 è stata completata la decontaminazione del circuito primario. Nel dicembre 2006 sono stati completati lo smantellamento e la rimozione del turboalternatore all’interno dell’edificio turbina. Nel maggio 2008 è stata completata la demolizione delle torri di raffreddamento RHR (Residual Heat Removal). È stata completata la rimozione dei coibenti, tra i quali l’amianto, dall’edificio reattore, dall’edificio turbina e dalla torre off-gas. Lo stoccaggio dei rifiuti prodotti dall’esercizio dell’impianto e dalle operazioni di dismissione avviene all’interno dei depositi di cui la centrale è dotata, in vista del trasferimento al deposito nazionale.
Il trasferimento in Slovacchia di tutti i 5.900 fusti di materiale - resine e fanghi radioattivi - prodotto nel periodo di funzionamento della centrale di Caorso è stato completato a inizio 2022, dopo circa 2 anni di lavoro. Quando torneranno in Italia, il volume dei materiali nucleari sarà ridotto del 90%.
Inoltre, il deposito nazionale dei rifiuti nucleari non sarà in Emilia-Romagna: lo esclude la Carta nazionale dei siti potenzialmente idonei ad accogliere il sito di stoccaggio, pubblicata il 5 gennaio 2021 da Sogin (Società gestione impianti nucleari). Nessuna delle 67 localizzazioni indicate si trova in regione.