Centrale nucleare di Caorso
L’impianto
La Centrale nucleare di Caorso fu costruita negli anni ‘70 sulla riva destra del fiume Po all’interno di una zona golenale in località Mezzanone di Zerbio, comune di Caorso, provincia di Piacenza.
L’impianto, con reattore ad acqua bollente di tipo BWR4, apparteneva agli impianti nucleari di "seconda generazione" ed è stata la più grande centrale nucleare italiana, con potenza elettrica garantita netta di 840 MW.
L’esercizio commerciale dell’impianto, con produzione di energia elettrica, risale a dicembre 1981; la centrale è stata fermata nell’ottobre 1986 in occasione delle attività connesse alla quarta ricarica del combustibile e non è stata più riavviata in esito al referendum sul nucleare del 1987 e a seguito della Delibera CIPE del 26/07/1990 che ha disposto la chiusura definitiva delle Centrali Nucleari di Caorso e di Trino Vercellese.
Nel 2000 il MICA (Ministero Industria Commercio e Artigianato) ha emanato il D.M. 4.8.2000, in cui è stata operativamente adottata la strategia dello smantellamento accelerato dell’impianto e al tempo stesso sono state autorizzate alcune attività che potevano e dovevano essere comunque portate avanti in quanto compatibili con tale strategia di disattivazione e di fatto già pianificate:
- Sistemazione del combustibile irraggiato in contenitori idonei allo stoccaggio e al trasporto,
- Trattamento e condizionamento dei rifiuti radioattivi pregressi e derivanti dalle attività autorizzate,
- Interventi nell’Edificio turbina e sistema off-gas,
- Smantellamento edificio torri RHR (Residual Heat Removal System),
- Decontaminazione circuito primario.
Nel luglio 2001, in ottemperanza all’art. 9 del D.M. 4.8.2000, Sogin, divenuta proprietaria della centrale nel 1999, ha inviato al MAP (Ministero Attività Produttive) il "Piano Globale di Disattivazione" dell’impianto.
Attualmente l’impianto è in condizione di arresto a freddo con nocciolo scarico; l’attività di scarica dal nocciolo del reattore del combustibile irraggiato è stata, infatti, conclusa negli anni 1998-1999 ed il combustibile irraggiato è stato stoccato nelle piscine poste al piano ricarica, a quota 90 dell’Edificio Reattore.
A novembre 2007 sono iniziate le attività di controllo ai fini del trasporto del combustibile irraggiato.
Nell’ottobre 2008 è stato pubblicato il Decreto di compatibilità ambientale (VIA) del Ministero dell’Ambiente, per il progetto di dismissione della centrale, che raccoglie il parere favorevole della Regione Emilia-Romagna, del Ministero dei Beni Culturali e della Commissione per la valutazione d’impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente.