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Crisi climatica

3.pngI cambiamenti climatici minacciano la sicurezza energetica e alimentare, gli ecosistemi, le infrastrutture, le risorse idriche, la stabilità economica e la salute dei cittadini *.

A livello mondiale, le mutazioni del clima stanno già avendo severi impatti sociali, ambientali ed economici nelle regioni più povere del mondo, innescando le cosiddette migrazioni climatiche. Nel continente europeo si stanno registrando i più rapidi aumenti delle temperature al mondo e, nei paesi del Mediterraneo, il tasso di aumento del global warming è pari circa al doppio rispetto alla media globale. 

In Italia e in Emilia-Romagna stiamo sperimentando con sempre maggiore frequenza l’alternarsi di lunghi periodi siccitosi e prolungati periodi estivi con temperature molto elevate, ad eventi pluviali intensi con alluvioni e mareggiate; fenomeni di portata eccezionale che stanno diventando strutturali.

Le responsabilità per un cambio di rotta ci coinvolgono a tutte le scale: come singoli individui, come società, come imprese, come decisori. Come comunità educante è necessario agire sul piano educativo, formativo e comunicativo, per diffondere quelle conoscenze che costituiscono la premessa fondamentale per una partecipazione informata e competente delle comunità alle scelte in ambito di mitigazione e adattamento climatici.

I percorsi educativi saranno sviluppati a partire dalle esperienze consolidate nel precedente programma nell'azione di sistema ‘Resilienza e sostenibilità urbana’ in cui sono state approfondite, in ambito urbano, le soluzioni offerte dall’approccio adattivo basato sulla natura (NbS).

Il nuovo programma, nel confermare e arricchire il focus sulle città, intende allargare ulteriormente lo sguardo approfondendo il rapporto tra la crisi climatica e i sistemi territoriali e ambientali, attraverso progetti mirati alla lettura dei paesaggi come l’insieme delle trasformazioni naturali ed antropiche che li hanno strutturati nel tempo, agendo sulle trasformazioni dell’uso del suolo, sulle aree urbanizzate, sugli ambiti fluviali e i relativi ecosistemi, cercando di individuare i nessi di causalità tra l’azione dell’uomo, le fragilità intrinseche e quelle indotte dalle trasformazioni antropiche del territorio.

Le azioni educative potranno avere come focus le due dimensioni dell’agire per il clima:

  • Gli aspetti relativi alla mitigazione climatica (l’agire sulle cause), con l’approfondimento delle strategie per la protezione del clima a partire dagli accordi e dai report degli organismi internazionali (l’Accordo di Parigi, la Road map per la neutralità climatica al 2050, i Rapporti dell’IPCC, ecc.), affronteranno il tema del contributo settoriale alle emissioni (agricoltura, industria, residenza, mobilità, ecc.) e la duplice dimensione - individuale e collettiva - della mitigazione.
  • Gli aspetti relativi all’adattamento climatico (l’agire sugli effetti), con uno sguardo alla dimensione territoriale e a quella urbana, approfondiranno gli aspetti relativi alle possibili trasformazioni fisiche dello spazio pubblico in funzione adattiva, attraverso soluzioni basate sulla natura per la costruzione di resilienza, qualità urbana, ambientale e sociale.

* da European Environment Agency, European climate risk assessment. Executive summary


Affrontare la crisi climatica richiede di agire in parallelo sulla Transizione ecologica - in primis nella sua componente energetica, con la riduzione delle fonti fossili a favore di quelle rinnovabili - e sulla costruzione di resilienza attraverso l’adattamento di Città e territori, per garantire Salute benessere e sicurezza delle persone, poiché l’esposizione umana al calore e agli inquinanti è -e sarà- un problema sanitario sempre più serio, così come le alluvioni, le mareggiate e gli incendi, già oggi costituiscono una tangibile minaccia alla sicurezza delle persone che vivono nelle aree urbane ed in quelle rurali.