Transizione ecologica
Tra il 2019 e il 2020 prima la Commissione Europea, poi il Parlamento Europeo, hanno approvato il Green deal europeo, da cui discendono il Piano per la transizione ecologica del Governo Italiano e il Patto per il lavoro e il clima della Regione Emilia-Romagna.
Sono tutti strumenti per assicurare una crescita che preservi salute, sostenibilità e prosperità del pianeta, attraverso l’implementazione di una serie di misure sociali, ambientali, economiche e politiche, aventi come obiettivi, in linea con la politica comunitaria, la neutralità climatica, l’azzeramento dell'inquinamento, l’adattamento ai cambiamenti climatici, il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi, la transizione verso l’economia circolare e la bioeconomia (dal Piano nazionale per la Transizione Ecologica).
Incorporare principi sostenibili nella vita di tutti i giorni richiede un apprendimento che va oltre l’insegnamento formale, immergendo le persone in esperienze dirette e partecipative. Il coinvolgimento attivo aiuta a comprendere la complessità e l’interconnessione degli ecosistemi e il nostro impatto su di essi: la conoscenza del corretto utilizzo delle risorse, del risparmio energetico, della limitazione dei rifiuti o il prendersi cura di acqua, aria e suolo, aprono nuove vie per integrare principi di sostenibilità nella vita quotidiana.
Nel nuovo triennio saranno sviluppati progetti e azioni che contribuiscono, attraverso processi educativi, partecipativi e comunicativi, a rendere le cittadine e i cittadini il più possibile più protagonisti di questo cambiamento.
Il tema della transizione ecologica è di grande trasversalità con le altre macroaree del presente programma e riprende temi già sviluppati nei precedenti programmi. Qualche esempio di temi e attività che potranno essere sviluppati dalle azioni educative nel nuovo triennio:
- la riduzione dei consumi energetici derivanti dalle fonti fossili (riduzione carbon footprint) e opportunità offerte dalla transizione energetica basata sulle fonti rinnovabili (FER)
- promuovere un approccio comunitario alla produzione e al consumo di energia da fonti rinnovabili (Comunità energetiche)
- la riduzione della mobilità privata e del trasporto pubblico basato su fonti fossili a favore della mobilità attiva (ciclopedonale), della mobilità a basse o zero emissioni
- la riduzione dei consumi non necessari e favorire l’economia circolare delle merci attraverso le pratiche del riuso e del riciclo
- promozione dei consumi alimentari consapevoli per una limitazione degli sprechi
- aumento della consapevolezza dell’importanza cruciale del suolo per il nostro pianeta, come luogo chiave per la produzione di cibi sani e per la mitigazione dei cambiamenti climatici
- la tutela e l’incremento della biodiversità